La collaborazione tra Banco Alimentare e associazione “No Sprechi” per distribuire cibo alle famiglie bisognose
C’è chi dona e chi riceve. In mezzo, a fare da “trait d’union”, c’è la “Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna onlus”, la cui attività quotidiana permette di recuperare a beneficio delle famiglie più bisognose una grande quantità di alimenti che, senza questa preziosa opera di intermediazione andrebbero buttati. Particolarmente significativa per capire come si sviluppa questo circolo virtuoso è l’esperienza dell’associazione “No Sprechi” onlus, costituita a Imola nel 2014 per iniziativa di sette soci fondatori: Caritas diocesana, Auser, Anteas, Croce Rossa italiana sezione di Imola, Fondazione Santa Caterina, Trama di Terre e San Vincenzo de’ Paoli.
L’associazione distribuisce gli alimenti raccolti in due sedi: l’emporio «No Sprechi» in via Lambertini e la «Bottega del cotto» in via Garibaldi. Dal Banco Alimentare, «No Sprechi» riceve il 66% dei generi che ridistribuisce alle persone che assiste. Un 66% che diventa 87% se si contano anche le eccedenze che l’associazione raccoglie dal Lidl di Imola (prima solo quello di via Pola, al quale di recente si è aggiunto il nuovo negozio di via Selice) in qualità di struttura carita-tiva delegata da Banco Alimentare. Lo schema dei diversi canali di raccolta che avvengono tramite il Banco è sintetizzato così dal presidente Sergio Suzzi: «Abbiamo una fornitura diretta attraverso il magazzino di via Zello che avviene una volta la settimana e riguarda sia i prodotti Agea (quelli confezionati direttamente su bandi dell’Unione Europea), sia di altre provenienze. Stesso canale di distribuzione per gli alimenti raccolti attraverso la Colletta alimentare di novembre. Poi ci sono le forniture mediate, nel senso che il Banco fa da tramite e stipula gli accordi, ma noi ritiriamo direttamente i generi alimentari, con il Lidl e con le mense aziendali che ci forniscono i pasti pronti. Infine, ci sono i prodotti raccolti attraverso collette promosse da singole attività. Solo per fare qualche esempio: recentemente il gruppo dei rugbisti imolesi ci ha donato circa mille chilogrammi di alimenti, la palestra qui vicina a noi 1.519 chili. Il meccanismo funziona così: chi desidera fare una colletta contatta il Banco che, in base alla localizzazione del donatore, individua la struttura più vicina e idonea a ricevere gli alimenti donati».
Per dare un’idea della quantità di cibo che «No Sprechi» riceve e redistribuisce basta guardare i dati degli ultimi 16 mesi, nei quali si è superato il limite delle cento tonnellate: 105 per la precisione quelle arrivate attraverso il Banco Alimentare, alle quali ne vanno aggiunte intorno al 20-30%, per un totale di circa 120-130 tonnellate. Attualmente l’associazione assiste, secondo i dati di fine 2018, 395 famiglie, per un totale di 1.253 persone. (mi.ta.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 2 maggio
Nella foto lo staff dell”associazione No Sprechi onlus: da sinistra Bruna Bertozzi, Giorgia Piatesi, Sergio Suzzi e Fulvia Felini