Osservanza, il Miur finanzia il campus universitario, ma il contributo è inferiore al previsto e il tempo stringe
La risposta che si attendeva dal Miur è arrivata. Il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca ha approvato all’inizio di aprile sei progetti dell’Università di Bologna per la realizzazione di alloggi e residenze per studenti universitari, tra questi uno studentato da 45 posti nel complesso dell’Osservanza a Imola, in via Venturini. Questo porterà al recupero di quattro padiglioni, il 17 e 19 che fanno capo ad Osservanza Srl, destinati ad alloggi, e il 6 e l’8 di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola per servizi per gli studenti. Un progetto presentato dall’allora ConAmi a guida Stefano Manara in accordo con la Giunta Manca e annunciato dal rettore Francesco Ubertini in occasione dell’inaugurazione del parco dell’Osservanza a giugno 2016.
Peccato che il finanziamento sia inferiore rispetto a quanto ci si aspettava, invece di 5 milioni ne sono arrivati e già disponibili solo 2,3 sugli 8,9 milioni complessivi del piano di fattibilità, e soprattutto che i tempi siano davvero stretti per non perdere il contributo, dato che l’Alma mater, capofila e coordinatore, dovrà presentare un progetto esecutivo entro il prossimo mese di ottobre. Il tema è ben chiaro a tutti. Non a caso la sindaca Manuela Sangiorgi l’ha sollevato come priorità per soci del ConAmi in occasione della conferenza stampa in cui si parlava, invece, della decisione del Tar di Bologna sulla sospensiva nel ricorso dagli altri 21 sindaci-soci del Consorzio. Un ricorso fatto a seguito della forzatura fatta da Sangiorgi stessa nominando da sola del Cda.
«La realizzazione del campus all’Osservanza avrà risvolti positivi per tutti i Comuni» ha detto, ben sapendo che le occorre il via libera degli altri e, ad oggi, i rapporti sono ancora a dir poco complicati. Nel 2017 per presentare al Miur il progetto del campus, venne approvato dai soci di Osservanza, ovvero allora ConAmi e Comune di Imola, e dall’Università, un documento che parla di concessione in comodato d’uso gratuito degli immobili del campus all’Alma mater, che a sua volta avrebbe portato a Imola alcuni corsi di studio aggiuntivi rispetto a quelli già presenti. Oggi il socio unico di Osservanza Srl, il ConAmi (che ha acquisito la quota del Comune di Imola l’anno scorso), dovrà deliberare il prima possibile coerentemente con quel documento.
Poi c’è il nodo dei soldi mancanti. Un inghippo che si vorrebbe risolvere in via progettuale, limando qua e là per riportare gli esborsi a quelli previsti, cioè 3,8 milioni da dividersi tra ConAmi e Fondazione. «La ristrutturazione dei padiglioni darà lustro ad Imola ma anche alle famiglie residenti negli altri comuni può far piacere che i figli non debbano andare fino a Bologna per frequentare l’università e soprattutto qualifica l’indotto di tutti» aveva aggiunto a sua volta la presidente del ConAmi, Stefania Forte sempre in occasione della conferenza stampa. (l.a.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 2 maggio
Nella foto la presidente di ConAmi Stefania Forte e la sindaca di Imola Manuela Sangiorgi