Altri due appuntamenti per “Quando un posto diventa un luogo” nel parcheggio nuova Cognetex e per le vie del centro di Imola
Proseguono in questi a Imola giorni gli eventi della rassegna “Quando un posto diventa un luogo”, in occasione del 74° anniversario della Liberazione. Giovedì 2 maggio, alle 10, nel parcheggio nuova Cognetex di via Selice provinciale 47, è in programma una cerimonia con deposizione di una corona e reinaugurazione del monumento a ricordo dei lavoratori Cogne caduti per antifascismo e Resistenza, caduti in guerra, vittime civili e del lavoro, a cura della classe 5ª G dell’istituto tecnico L. Paolini. Presenziano alla cerimonia Patrik Cavina, vicesindaco del Comune di Imola, Gabrio Salieri, presidente dell”Anpi di Imola, rappresentanti sindacali, lavoratori e rappresentanti dello stabilimento.
Sabato 4 maggio alle 10, è in calendario ancora un’iniziativa di re-inaugurazione. Questa volta saranno protagonisti i percorsi di fuga dei partigiani nelle vie del centro storico, con inizio in via Zampieri e con l’intervento degli studenti della scuola media L. Orsini. Interverranno Patrik Cavina, vicesindaco del Comune di Imola e Bruno Solaroli, presidente onorario dell’Anpi di Imola. Quando si pensa alla lotta partigiana vengono in mente soprattutto le brigate che combattevano in montagna, ma grande rilievo ebbero anche Gap e Sap, che svolsero la loro attività nelle città e nei loro dintorni. Se la logistica degli spostamenti, dei ricoveri e dei rifornimenti era più semplice, molto più complesso era sfuggire alle ricerche serrate che Brigata nera e nazisti operavano con determinazione. Per questo la sicurezza nella copertura dell’identità e negli spostamenti era indispensabile e andavano attuati accorgimenti di ogni genere per non essere scoperti o, se andava male, per sfuggire alla cattura, salvando, in questo modo, la vita. Esemplare, per questo, è quanto scrisse Elio Gollini nel suo diario personale, del quale riportiamo uno stralcio: «Ritornato a Imola nascostamente dalla zona di Goccianello, dove erano avvenuti scontri con i tedeschi, alla sera, ci rechiamo a casa; io, però, non in via Zampieri, ma, per precauzione, nel negozio di via Cairoli, anzi, nella relativa cantina. Ora bisognava muoversi con cautela, tentare delle uscite brevi e rapide per constatare di persona come procedono le cose, senza dare nell’occhio, verificando se si è controllati». (r.cr.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 2 maggio
Nella foto un momento della cerimonia dello scorso anno