Terminati i lavori di raddoppio della capacità depurativa della frazione Molino Nuovo di Castel San Pietro Terme
Sono terminati nei giorni scorsi i lavori di Hera che hanno ammodernato e potenziato il sistema di depurazione delle acque di scarico della frazione di Molino Nuovo, nel comune di Castel San Pietro Terme. L’intervento si è resto necessario al fine di adeguare il trattamento delle acque fognarie già esistente in seguito all’avvio di una nuova lottizzazione, che ha determinato un aumento del numero di residenti. Oltre al raddoppio della capacità depurativa, l’operazione comporterà anche un miglioramento della qualità dei reflui convogliati nel Sillaro, a beneficio dell’ambiente. In tutto i lavori sono durati dieci mesi e l’intervento, inserito a Piano d”Ambito di Atersir, è stato finanziato da Con.Ami, in coordinamento con Amministrazione e Ufficio tecnico comunale di Castel San Pietro Terme.
Passando ai dettagli, innanzitutto Hera ha posizionato una nuova vasca Imhoff (usata per il trattamento dei liquami nei piccoli o medi impianti di depurazione al servizio di agglomerati abitativi di dimensioni ridotte) con una capienza doppia rispetto alla precedente, quindi in grado di trattare volumi più grandi. La vasca è stata anche dotata di un pozzetto in uscita, per il campionamento delle acque. In secondo luogo, è stata ristrutturata la rete fognaria che convoglia i reflui alla fossa Imhoff con la posa di 220 metri di nuova condotta e la realizzazione di un piccolo impianto di sollevamento. La tubazione, interrata, è stata realizzata lungo la strada sterrata esistente, tra il campo sportivo e l’argine del torrente Sillaro.
Infine, l’area dello scavo è stata coperta con una ghiaia a piccoli grani e di colore chiaro, distribuita anche su tutta la larghezza della via, che ha la duplice funzione di non fare percepire la traccia dello scavo e allo stesso tempo migliorare l’estetica dell’intera strada.Terminati i lavori, si è dato ai collaudi dell’intera opera, come normalmente accade per verificare il corretto funzionamento delle cose fatte, ma anche successivamente il monitoraggio sarà continuo. Una volta a regime, quando tutte le acque di scarico convogliate nella nuova fossa, le due vasche di trattamento preesistenti, poste interamente sotto il livello del suolo, saranno dismesse definitivamente, sanificate e riempite con materiale inerte. Infine, l’intervento è stato completato con la riqualificazione del punto di scarico delle acque depurate nel torrente Sillaro, attraverso la realizzazione di un percorso di scorrimento (prima della immissione nel torrente) con sassi bianchi antigelivi e la pulizia di tutta l’area circostante. (r.cr.)
Nella foto lo scarico nel torrente Sillaro
…ma la legge regionale, non vietava nuove edificazioni in zone urbane decentrate dai capoluoghi comunali sotto i 2.000 abitanti?…..
Ah…. ma dimenticavamo che per il Sindaco Tinti, nonché anche vice-presidente della Città Metropolitana, “….lo sviluppo è lo sviluppo, poche storie con questi lacci e lacciuoli di consumo di suolo zero e contenimento dei costi dei servizi….”