L”area dell”ex caserma Gamberini di Ozzano Emilia sarà rinaturalizzata, esclusi utilizzi residenziali o produttivi
Prima la visita guidata nell’ambito della Settimana dell’ecologia, poi martedì 9 aprile il voto del Consiglio comunale che ne esclude lo sfruttamento residenziale o produttivo. Non solo, l’atto di indirizzo approvato, accogliendo una proposta avanzata dal Wwf e da altre associazioni ambientaliste, prevede la rinaturalizzazione dell’intera area. Si tratta di ben 37 ettari in via Marconi, a ridosso dell’Autostrada, che fino ad un decennio fa venivano utilizzati dai militari dell’allora caserma Gamberini per l’addestramento.
Un’area oggi abbandonata con buche trasformatesi in pozzanghere o laghetti, erba ed alberi ma proprio per questo diventata, in realtà, un luogo unico e prezioso: «La rinaturalizzazione sta procedendo in modo autonomo ed efficace da almeno 25 anni con alberature autoctone pregiate (olmi, frassini, querce, carpino, aceri), una presenza di avifauna e selvaggina significativa, esempi di endemismi floreali» spiegano dal Comune. «Un patrimonio ecologico particolarmente significativo, specie nelle zone di pianura come la nostra, a valle della via Emilia, dove paludi, torbiere, bassuree zone umide in generale sono ormai rarissime» aggiungono.
Nel 2014 l’Amministrazione di Ozzano l’ha ricevuta dal Demanio militare, dopo averne fatto richiesta. Nel tempo si erano ventilate varie ipotesi di destinazione di un’area di così vaste dimensioni, l’intenzione era quella di renderla produttiva e remunerativa per la collettività, magari costruendoci case o fabbriche, poi nell’ultimo periodo si è passati all’idea di tutelarla, ovvero farne un luogo dove la natura possa esprimersi. Tra l’altro «non presenta fenomeni di inquinamento del suolo o delle falde» precisano dal Comune, inoltre è adiacente alla fermata della Stazione ferroviaria metropolitana e con la ciclopedonale si collega bene alle principali direttrici.
«Sindaco da poco, a luglio del 2014 andai a Roma per sollecitare il Demanio alla cessione dell’area – ricorda il sindaco Luca Lelli sulla sua pagina Facebook-. Poco dopo arrivò la risposta positiva e nell’autunno dello stesso anno ne votammo in Consiglio comunale l’acquisizione. In altri periodi un’area di 37 ettari in piena pianura, tra la caserma, i campi coltivati e le zone industriali avrebbe avuto probabilmente una sorte diversa – ammette -. In questi anni però la proposta che più ci ha convinti è stata quella avanzata dal Wwf insieme ad altre associazioni ambientaliste. Valutando che proprio la sua posizione potesse renderla nei prossimi anni uno degli elementi di valorizzazione del nostro patrimonio naturalistico. Ora starà al prossimo Consiglio comunale adottare le variazioni alla pianificazione urbanistica e cercare collaborazioni, fondi e strumenti per valorizzare al meglio la zona» ricorda il sindaco che a fine maggio concluderà il primo mandato. (r.cr.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 18 aprile