La quarta corsia è ancora bloccata al Ministero, ma la Regione apre al confronto sul nuovo progetto di “bretella”
La Regione Emilia Romagna chiede al ministero dei Trasporti di sbloccare quanto prima il progetto di ampliamento alla quarta corsia dell’A14 e le opere connesse, fra cui la bretella di completamento dell’asse attrezzato nord-sud di Imola e le altre opere del nodo imolese. Propone inoltre una valutazione costi-benefici rispetto alla richiesta mossa dall’amministrazione imolese di rimodulazione del progetto. In un comunicato stampa diffuso lo scorso 5 aprile la Regione fa così il punto sulla bretella, su cui, spiega la nota, «il Comune intende procedere entro il 2023».
«L’intervento – puntualizza la Regione – è stato finanziato dal Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 (nell’ambito del Patto per la Città metropolitana di Bologna) per tre milioni di euro. Il Comune, da parte sua, è al lavoro a un progetto che consenta di ridurre i costi del completamento dell’asse attrezzato, destinando così i risparmi ad altre opere di collegamento al sistema autostradale, previa approvazione da parte del ministero dei Trasporti, della Regione e di Autostrade per l’Italia». La Regione conferma «la piena disponibilità a un tavolo di confronto con società Autostrade e Comune di Imola per valutare la proposta, ferma restando l’esigenza che ciò non comporti un rallentamento rispetto ai restanti impegni di Autostrade per l’Italia a favore del territorio e che tale revisione progettuale sia oggetto di confronto e analisi fra Regione, Autostrade per l’Italia e Comune di Imola, con un’analisi costi-benefici che valuti l’impatto sul territorio e l’efficacia trasportistica».
Il nodo e le opere complementari di viabilità legate all’ampliamento della quarta corsia sono stati condivisi nel 2017 con un accordo tra Comune di Imola, ministero dei Trasporti, società Autostrade e Regione. «La realizzazione delle opere, finanziate con 18 milioni di euro da parte di società Autostrade e tre milioni di euro da parte del Fondo sviluppo e coesione, è strettamente legata al progetto di ampliamento della quarta corsia dell’A14, tra ponte Rizzoli e la diramazione per Ravenna. Ad oggi, il progetto esecutivo della quarta corsia dell’A14 fra San Lazzaro e la diramazione per Ravenna, di cui la “bretella” è un’opera accessoria, è ancora in attesa del via libera da parte del ministero dei Trasporti. Attualmente senza il progetto esecutivo approvato, l’accordo firmato alla presenza dell’ex ministro Graziano Delrio nel 2017 non è operativo». (r.cr.)
L”articolo completo è su «sabato sera» dell’11 aprile
Evviva lo sviluppo “sostenibile” di questa Regione all’insegna della mobilità “sostenibile” a base di gomma,asfalto e cemento: già che ci °°siamo, tanto per portarci avanti con i lavori, perché non facciamo anche la 5°, la 6°, 7°, ecc, corsia con miriade di altre opere stradali locali per incentivare al massimo la mobilità motorizzata privata individuale?
Evviva l’ipocrisia della politica ambientale di questo Regione e Paese a “tutela” del clima e della nostra salute.
Qualche ferrovia in più o raddoppio di qualcuna già esistente? No!
Per carità, costi-benefici, mancanza di inquinamento, mazzette, l’industria automobilistica, l’indotto turistico-produttivo, rivolta dei camionisti o un mancato consenso elettorale, potrebbero rappresentare un alto rischio di cambiamento della nostra attuale “qualità” della vita. Quindi? Avanti con la fuffa politica di sempre.
Suggerisco di eliminare le corsie attuali tranne una, così il traffico procederà ordinato a passo d’uomo. Da San Lazzaro a Rimini occorreranno almeno 5 ore e tutto sarà risolto. Forse il cavallo rimane la soluzione migliore. Torniamo al medioevo, così il paese sarà più competitivo. Avanti così verso il baratro!