Il progetto della “bretellina” presentato alla Città metropolitana, ma mancano ancora i dati sul traffico
La bretella sarà completata? Se sì, quando e come? Che idee ha l’Amministrazione comunale? Se lo chiedono in molti, primi fra tutti i cittadini del comitato “Strade future” e le oltre 3 mila persone che hanno aderito alla loro raccolta firme, basata sulla richiesta di completamento in base al progetto originario. La consegna ufficiale delle firme alla sindaca Manuela Sangiorgi, nonostante i ripetuti tentativi, non è ancora avvenuta. Per il comitato è stato invece più semplice incontrare il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, a cui il 2 aprile è stata portata copia delle firme. In questa occasione gli è stato anche chiesto a che punto sono gli accordi tra ministero delle Infrastrutture e Società Autostrade, che, lo ricordiamo, a margine del completamento della quarta corsia ha formalizzato lo stanziamento per Imola di 18 milioni di euro, 13 dei quali per il completamento della bretella e 5 per lavori di adeguamento viario su altre strade cittadine.
Il primo incontro tra il comitato e l’assessore allo Sviluppo sostenibile Massimiliano Minorchio è avvenuto il giorno seguente, 3 aprile, in occasione della Commissione consigliare sulla bretella, richiesta a inizio ottobre dai consiglieri comunali Pd e Imola guarda avanti. Al comitato è stato concesso di esporre le proprie istanze, senza però poter fare domande dirette. Un segnale di apertura che il portavoce, Mirco Griguoli, non ha mancato di apprezzare. Accompagnato da una ventina di persone del comitato, ha quindi colto l’occasione per sentire direttamente dall’assessore quali sono le intenzioni dell’Amministrazione comunale. E qualche novità, in effetti, è emersa. «Il completamento dell’asse nord-sud è necessario – ha esordito Minorchio -. Quest’opera non è mai stata messa in dubbio. Ma altra cosa è capire come deve essere realizzata».
C’è un progetto alternativo, presentato in via ufficiale in Città metropolitana nei giorni scorsi che nessuno, a parte assessore e tecnici del Comune, ha ancora avuto modo di vedere. Un progetto funzionale a ottenere il co-finanziamento, in aggiunta a quello ancora solo sulla carta di Società Autostrade, di 3 milioni di euro messo a disposizione proprio per la bretella dalla Città metropolitana e derivante dal Fondo sviluppo e coesione 2014-2020, che ha inserito questo intervento tra le linee strategiche per la mobilità metropolitana. «Il quadro economico presentato in Città metropolitana nei giorni scorsi – ha anticipato Minorchio – prevede di realizzare l’ultimo tratto in due stralci. Il primo da 3 milioni di euro, il secondo da 6 milioni. Il primo stralcio prevede la realizzazione di due rotonde, una su via Salvo d’Acquisto e una su via Punta. Con il secondo stralcio, invece, si realizzerà la strada che le collega».
Strada che non sarà a raso, ma in trincea di 2 metri e mezzo, con due «montagne laterali» di due metri e mezzo ciascuna, realizzate con la terra di scavo. «Una soluzione che – ha spiegato l’assessore – eviterebbe il problema di portare via 160 mila tonnellate di materiale con 7.500 camion e che avrebbe anche la funzione di barriera acustica». La strada avrà inoltre una sola corsia per senso di marcia. Una bretellina, insomma, all’insegna del ridotto impatto ambientale e del risparmio, poiché il costo dell’opera scenderebbe in questo modo da 14 a 9 milioni di euro. Un’opera che, però, suscita perplessità sulla sua efficacia e che creerà una evidente frattura tra due zone dello stesso quartiere.
Nel corso della seduta sono emerse anche alcune incongruenze. Ad esempio, sui fondi di Società Autostrade: «Non sono disponibili al momento – ha dichiarato l’assessore Minorchio -. Dopo il crollo del ponte Morandi, il progetto esecutivo della quarta corsia è bloccato al ministero delle Infrastrutture e non è ancora stato approvato». I fondi, però, sono già stati inseriti nel bilancio comunale per il 2020. La valutazione di impatto ambientale (Via) collegata al progetto originario risale al 2003 e quindi non è più aggiornata. Quella valutazione conteneva anche delle prescrizioni: riduzione delle carreggiate e della capacità complessiva del tracciato, rotatorie a raso. Di quelle prescrizioni tiene conto il nuovo progetto presentato in Città metropolitana, ha affermato l’assessore. «Se la valutazione non è più aggiornata – ha commentato la consigliera di Imola guarda avanti, Carmen Cappello – anche le prescrizioni sono decadute. Perché allora vengono prese a riferimento per il nuovo progetto?».
Infine, il giallo dei dati sul traffico, utili a capire che tipo di infrastruttura serve alla città e indicativi, sostiene l’assessore, «per valutare una versione ancora più soft dell’opera» con, ad esempio, «una rotonda a raso in Pedagna». Nella prima intervista rilasciata da Minorchio a «sabato sera» lo scorso agosto, aveva affermato che i dati sarebbero arrivati entro ferragosto. Termine che a fine novembre era slittato a inizio gennaio, quando doveva essere pronto anche lo studio di fattibilità. In commissione, l’ennesimo rinvio: i dati saranno pronti «entro un mese». E ha invitato il comitato alla prossima commissione che verrà indetta con i dati alla mano.
Area Blu attende la relazione dal consulente esterno, Alfredo Drufuca. Il quale, interpellato da «sabato sera» in merito al termine ultimo di presentazione dei dati ci ha rinviato ad Area Blu. «In realtà – ci ha detto – si tratta di aggiornare dati già esistenti e non di partire da zero». Come mai, quindi, questo continuo slittamento? (lo.mi.)
Il servizio completo è su «sabato sera» dell’11 aprile
Nella foto l”assessore Minorchio e il portavoce del Comitato Griguoli durante la commissione consigliare