Conami, il Tar respinge la sospensiva chiesta da 21 sindaci soci. Sangiorgi: “Prevalso l”interesse pubblico”
La seconda sezione del Tar di Bologna ha respinto la richiesta di sospensiva dei 21 Comuni soci del ConAmi (Firenzuola non si è costituito in giudizio). La sindaca Manuela Sangiorgi e la presidente del Cda Stefania Forte questa mattina ne hanno dato notizia sorridenti dopo settimane di difficile attesa. “Ha prevalso l”interesse pubblico di portare avanti le attività del ConAmi pur avendo un Cda diciamo più scarso. Ora auspico vi siano le premesse per riaprire un dialogo costruttivo con tutti i sindaci”.
I 21 Comuni si sono rivolti al Tribunale amministrativo perché ritengono che la forzatura fatta dalla sindaca Sangiorgi nominando da sola il Cda sia da annullare e di conseguenza “illegittimi” gli “atti susseguenti” a partire dalla nomina della presidente Forte e degli altri consiglieri. Il collegio del Tar, presieduto da Giancarlo Mozzarelli, per il momento ha deciso che non vi siamo motivi sufficienti per concedere la sospensiva, scelta cautelare che sospende l”efficacia di un atto in attesa della sentenza nel merito. Questo soprattutto perché “non sussiste il danno grave e irreparabile”. “La nostra azione è stata giusta e corretta per superare uno stallo dettato soprattutto da una politica che non accettava il diverso seduto a quel tavolo. Adesso ci sarà un”accelerazione nel Cda con investimenti milionari per tutti i territori” ha rivendicato la sindaca.
“E” importante riaprire un dialogo con i sindaci per la programmazione – ha aggiunto Forte con l”obiettivo di ricucire gli strappi del passato – senza non si può fare niente e l”input per la programmazione è ovviamente espressione della parte politica i soci del ConAmi. E mi auguro che arrivi non presto ma immediatamente. Stiamo lavorando al piano triennale e si è già perso troppo tempo”.
Il Cda ha avuto ad oggi quattro riunioni, soprattutto dovrebbe essere di cinque persone ma ad oggi opera sostanzialmente solo con la presidente Forte e il consigliere Giulio Cristofori, avvocato bolognese. Poi ci sarebbe Stefano Cassani, l’unico del precedente Cda a guida Stefano Manara a non aver dato le dimissioni in agosto con gli altri, permettendo così a Sangiorgi di invocare la semplice surroga invece di andare alla nomina di un nuovo Consiglio. “Due su quattro non hanno dato la disponibilità” ammette Sangiorgi. Non solo. Cassani sostanzialmente non si è mai presentato, ergo non ha firmato nessuno dei famosi atti deliberati dal Cda. “Cassani ha riconosciuto il Cda in quanto ha fornito un certificato per giustificare un”assenza per malattia” ha chiarito la sindaca. Un Cda che, come noto, a prescindere da tutto scadrà a giugno “poi abbiamo intenzione di nominare un nuovo Cda a 5 per un intero mandato”.
I 21 Comuni dovranno ora pagare le spese di questa fase processuale, 4.000 euro complessivi, metà per il Comune e metà per ConAmi, come per legge. Ovvia la delusione su questo fronte per la mancata sospensiva accordata, che viene vista spesso come preludio di una sentenza favorevole nel merito. Per il momento le bocche sul fronte dei 21 sono cucite, in attesa di concordare i prossimi passi. (l.a.)
Nella foto Stefania Forte e Manuela Sangiorgi