La sindaca Sangiorgi ha consegnato il Grifo “Città di Imola” al procuratore Fausto Cardella per l”attività contro la mafia
La sindaca di Imola, Manuela Sangiorgi, ha consegnato oggi in municipio il Grifo “Città di Imola” al procuratore generale presso la Corte d’Appello di Perugia, Fausto Cardella, in occasione dell’incontro conclusivo del progetto “Educare alla Legalità”, organizzato da Luisa Rago per la seconda volta consecutiva nelle scuole imolesi. Al progetto, patrocinato dal Comune e dalla Regione e che ha ricevuto un contributo dalle aziende Cefla e Weleda, ha partecipato attivamente la Compagnia di Imola della Guardia di Finanza.
Oggi il dottor Cardella ha incontrato gli studenti dell’istituto superiore “Paolini Cassiano” di Imola, in un faccia a faccia moderato dal giornalista Valerio Baroncini, redattore capo del Resto del Carlino di Bologna. La consegna del Grifo è avvenuta in apertura, con questa motivazione: “Al Procuratore Generale Dottor Fausto Cardella il nostro ampio riconoscimento unito ai sentimenti di stima e profonda ammirazione e gratitudine per il lavoro e la dedizione di una vita nella lotta alla criminalità organizzata e al perseguimento dei valori della legalità. Che il Suo esempio possa essere il modello per tanti”.
«È un piacere per me e per l’intera Amministrazione comunale della città di Imola ospitare nella sala del Consiglio del nostro municipio il dottor Fausto Cardella e le tante autorità presenti. La salvaguardia e la promozione dei valori di democrazia, legalità e libertà hanno contraddistinto ed accompagnato l’intera carriera del dottor Cardella che, applicato alla Direzione distrettuale Antimafia di Caltanissetta, ha partecipato alle indagini sulle stragi in cui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e le rispettive scorte».
Nel ricevere il riconoscimento, Cardella ha detto «sono felice ed è per me un onore ricevere il Grifo Città di Imola. Ringrazio la sindaca Manuela Sangiorgi per avermelo consegnato. Conoscevo già Imola, una città che può essere considerata un esempio di buona amministrazione e da oggi avrò un motivo in più per amarla e per ritornarci». Parlando dell’attività di magistrato, il procuratore ha proseguito: «L’Italia ha un primato che nessun altro Paese del libero Occidente possiede: è quello di avere 28 magistrati uccisi dalla mafia, dal terrorismo o da altre forme di criminalità. A questo triste elenco si aggiungono anche gli uomini e le donne delle forze dell’ordine, Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza ed anche giornalisti e politici uccisi nell’espletare il proprio lavoro. Per questo il mio ringraziamento va alle forze dell’ordine, che accompagnano quotidianamente il lavoro della Magistratura”. Il procuratore Cardella ha evidenziato come fra i 28 magistrati uccisi ce ne siano alcuni che sono meno noti alla ribalta delle cronache nazionali. Fra questi Giangiacomo Ciaccio Montalto, ucciso dalla mafia a Trapani e Alberto Giacomelli, anch’egli ucciso a Trapani, il cui figlio don Giuseppe, è parroco ad Imola. A questo proposito ha ricordato la recente iniziativa dello Stato di Israele che, insieme ad una delegazione di magistrati italiani, ha messo a dimora, nel bosco sacro alle porte di Gerusalemme, 28 piante in memoria dei 28 magistrati italiani uccisi dal mafie e dalla criminalità.
Nel corso della cerimonia sono intervenuti anche l’assessore alla Sicurezza e alla Legalità, Andrea Longhi («Oggi la mafia, le mafie e tutte le forme di criminalità organizzata si sono evolute ed hanno cambiato strategia, cercano di entrare nei salotti buoni grazie a professionisti, imprenditori, politici e burocrati. La mafia è interessata a condizionare la pubblica amministrazione, e la gestione del denaro pubblico. Questo implica che la lotta alla mafia e alla corruzione sono aspetti da affrontare di pari passo facendo essi parte, della stessa condotta criminale») e l’assessore alla Scuola, Claudia Resta («il tema dell’educazione alla legalità rappresenta da sempre un fondamento nella costruzione dell’identità di ogni studente nella sua veste di cittadino; proprio per questo “legalità e cittadinanza”»). L’ideatrice di “Educare alla legalità”, Luisa Rago, ha infine sottolineato che il progetto « è rivolto a tutti gli studenti, dai bambini delle scuole primarie fino ai ragazzi delle scuole medie e superiori, con l’obiettivo di avvicinarli al concetto di regole, legalità e convivenza civile». (r.cr.)
Nella foto il momento della consegna del Grifo “Città di Imola”