Nel 2019 bollette Tari meno care per i cittadini di Imola e Castel Guelfo grazie alla lotta all”evasione
Una buona notizia per le tasche dei cittadini in questo 2019. Dopo Castel San Pietro anche Imola e Castel Guelfo hanno portato all’approvazione dei rispettivi consigli comunali (a Imola il via libera è arrivato in questi giorni, contestualmente all”approvazione del Bilancio di previsione 2019) un piano tariffario che prevede una riduzione media della tassa, con la quale paghiamo raccolta e smaltimento dei rifiuti. In sostanza, bollette Tari più leggere. Per la precisione, a Imola cittadini e aziende vedranno una riduzione media dello 0,8% per le famiglie e del 6,28% per le imprese; più sostenuta quella dei guelfesi dove è prevista una diminuzione media del 13% per le utenze delle famiglie e quasi del 19% per le imprese.
Come si è arrivati a questo risultato? «Principalmente grazie alle verifiche per la lotta all’evasione avviate da un paio di anni dall’ufficio tributi associato del Circondario – spiega il vicesindaco di Castel Guelfo Claudio Franceschi – che ha permesso di abbassare il montante sul quale viene calcolata l’articolazione tariffaria». I guelfesi hanno recuperato e incassato circa 118 mila euro su omesse o infedeli dichiarazioni, cioè persone che non avevano dichiarato la propria posizione oppure c’erano stati degli errori o non erano state inserire delle superfici, alle volte in buona fede. «Come ufficio tributi associato vengono fatte delle verifiche e dei sopralluoghi, poi verifiche col catasto, così sono emerse posizioni mai dichiarate o sbagliate – continua Franceschi -. Soprattutto nella zona industriale. E’ stato fatto anche un controllo della zonizzazione dei cassonetti, le distanze delle varie utenze, che definiscono le fasce di pagamento». Il vicesindaco ci tiene a sottolineare che «per qualcuno ci sarà un vantaggio, per altri forse no».
Situazione analoga a Imola. Qui la cifra recuperata è di 338.706 euro, oltre a relative sanzioni ed interessi, che hanno fatto emergere 970 evasori, fra totali e parziali «di conseguenza il montante tariffario è suddivisibile tra un numero maggiore di contribuenti, abbassando così la quota pro capite» precisano dal Comune con una nota. Il montante è la voce che copre quanto si paga per il servizio fornito dal gestore (Hera Spa nel circondario imolese) per raccolta e smaltimen-to più eventuali riduzioni o agevo-lazioni, scontistiche, riscossione e contenziosi, insoluti, Iva.Dal Comune di Imola sottolinea-no che a dare una mano a tenere «leggere» le bollette sono stati anche i minori costi per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati grazie alla riorganizzazione della raccolta, introdotta dalla precedente Amministrazione Manca (i cassonetti a calotta con la tessera), che la Giunta Sangiorgi ha deciso di mantenere ed estendere, con alcuni aggiusta-menti, al centro storico (attivazione in corso). Questo permetterà di avere meno rifiuti indifferenziati da smaltire: «A fronte delle 12.640 tonnellate del 2018, nel 2019 si prevede di avviarne a smaltimento 11.590, con un risparmio di circa 196.000 euro, risparmio sostenuto anche dalla riduzione delle tariffe di smaltimento approvata da Atersir (da 111 a 104 euro per tonnellata)». (l.a.)
L”articolo completo è pubblicato su «sabato sera» del 28 marzo
Nella foto cassonetti in centro a Imola