Imola Programma, Serena Ruffato e Tooteko insieme per rendere l’arte accessibile anche ai non vedenti
Un’alleanza strettissima con la tecnologia per rendere l’arte sempre più inclusiva. È questa la scommessa della start up «Tooteko» che da quasi cinque anni si occupa di accessibilità museale e che sarà presente a Imola Programma 2019 presso l’autodromo Enzo e Dino Ferrari. È la stessa Ceo, cioè l’amministratore delegato, Serena Ruffato a spiegare esattamente il lavoro di Tooteko: «Lo scopo della nostra start up è quello rendere accessibili le opere, e i luoghi, d’arte anche ai non vedenti. Questo può avvenire grazie alla combinazione di tre diverse tecnologie: un anello hi-tech, un supporto 3D con tag NFC e una normale app per smartphone o tablet».
Ma come funziona esattamente? «L’anello hi-tech legge i sensori NFC. Questi sensori sono gli stessi che fanno funzionare le carte di credito contactless, i biglietti del treno o del bus che “timbriamo” semplicemente avvicinandoli alle macchinette. Questi chip vengono incapsulati in dei supporti 3D, copia di opere d’arte, il non vedente tocca il supporto e quando l’anello si avvicina a un sensore lo smartphone racconta cosa sta toccando. Si tratta di spiegazioni che vanno molto nel dettaglio e permettono anche ai non vedenti di fare esperienze di opere che altrimenti gli sarebbero precluse». (re.co.)
L”articolo completo nell”inserto dedicato a «Imola Programma» in uscita insieme a «sabato sera» giovedì 28 marzo.
Nella foto: a sinistra Serena Ruffato, a destra una dimostrazione di Tooteko