Elezioni comunali, il candidato Claudio Franceschi: «La mia esperienza amministrativa utile per Castel Guelfo»
«Non sono “nuovo”, vengo da dieci anni come assessore delle Giunte Carpeggiani e da cinque come consigliere comunale con il sindaco Landi, ma in questo momento porto un’esperienza amministrativa utile per un Comune che deve “tenere” e soprattutto tornare ad essere autonomo, visto come sta evolvendo la situazione imolese sul tema del Circondario». A parlare è Claudio Franceschi, 59 anni, attuale vicesindaco e candidato sindaco della lista civica Insieme per Castel Guelfo per le prossime elezioni del 26 maggio.
«Io sono iscritto al Partito democratico ma la lista è espressione di un centrosinistra allargato, non ci interessano le tessere di partito – continua -. Ci rivolgiamo a coloro che si ispirano ai nostri valori in particolare sul sociale. In un paese vengono prima di tutto i bisogni della persona, scuola, anziani, ragazzi, poi le “cose”, e le politiche servono per sviluppare i servizi». Franceschi è coltivatore diretto e imprenditore agricolo («Ho iniziato a lavorare a 14 anni»), nell’ultimo mandato ha seguito le deleghe Agricoltura, Lavori pubblici, Protezione civile e Viabilità.
A proposito di Circondario, nel Consiglio comunale guelfese giovedì 21 approverete il recesso dalla gestione associata dell’Ufficio tecnico.
«Perchè purtroppo non si è riusciti a trovare l’aggregazione che ci si aspettava dagli altri Comuni. Quando è nata questa gestione associata pensavamo che il Circondario diventasse come nella Bassa Romagna, dove hanno accorpato tutto. Ma non è andata così. Quindi cercheremo di ricostituire l’ufficio tecnico guelfese con le persone che erano passate al Circondario, cinque o sei. In generale c’è una spinta da parte di Imola a chiudere le gestioni associate, vedi la ragioneria. Questo ci obbliga a trovare una nostra autonomia».
Insieme a Castel San Pietro e Medicina magari?
«Sono discorsi prematuri ora. Vedremo. Non sono a priori contro il Circondario, se “salterà” sarà un problema grave per l’intero territorio nei rapporti di forza con la Città metropolitana».
C’è qualcosa di questi dieci anni di Giunta Carpeggiani che prosegue nel suo programma elettorale?
«Una cosa che mi preme è la ciclabile Valsellustra, da via Stradone in zona via Larga fino al paese e poi verso via Canale per fermarsi all’incrocio con via Modoni; entro un mese verranno recapitati gli espropri e si potrà partire. L’a-spettano da tempo i cittadini e si potrà fare grazie ai fondi del bando delle periferie, 440 mila euro a cui il Comune ne ha aggiunti 160 mila. Poi c’è il discorso del centro storico, la ristrutturazione della chiesa della Compagnia era nel programma dell’ultimo mandato ma non siamo riusciti a farla. Mi piacerebbe inserirla nel nostro e portarla a termine. Abbiamo presentato le ipotesi in questi giorni. La chiesa vorremmo recuperarla come Comune. Poi ci sono altri due immobili, palazzo Zacchiroli e le ex cantine Fabbri del palazzo Ercolani-Malvezzi, per i quali vorremmo preparare dei bandi di valorizzazione coinvolgendo i privati. Non è certo un fiore all’occhiello presentare degli immobili così degradati in un centro storico. Questo anche in un’ottica virtuosa futura di un paese che pensiamo più rivolto al turismo, ad esempio dialogando con l’outlet per organizzare visite guidate, ma per il quale occorre creare ricettività e un centro storico accogliente, questo per permettere, nel contempo, il mantenimento delle attività».(l.a.)
L”intervista completa è su «sabato sera» del 21 marzo