Ha festeggiato 20 anni il Consorzio “Conforme” di Medicina, che produce foraggio per la filiera del parmigiano-reggiano
Medicina non è solo sinonimo di cipolla. Tra le tipicità agricole occupa un posto di rilievo anche il foraggio, coltivato in maniera estensiva sui terreni pianeggianti del comune che, rispetto agli altri della provincia di Bologna, è caratterizzato dalla superficie agricola più estesa. Da vent’anni esatti i produttori locali sono rappresentati dal Consorzio foraggicoltori di Medicina, conosciuto con la sigla Conforme. «Il consorzio – ci spiega il presidente, Mauro Quartieri – è nato nel febbraio 1999 da un piccolo gruppo di produttori per tutelare il foraggio di Medicina, valorizzare e garantirne l’origine, sino all’utilizzatore finale».
Oggi conta 51 soci, che all’interno del perimetro comunale coltivano a erba medica una superficie complessiva di quasi 900 ettari. Nei primi vent’anni di attività, festeggiati lo scorso 21 febbraio al termine dell’assemblea di approvazione del bilancio, Conforme ha ideato e portato avanti diverse iniziative per valorizzare il prodotto. Tra queste, il timbro socio e il marchio Spago giallo, registrato fin dal 1999, per rendere immediatamente identificabile il foraggio. «Vent’anni fa – spiega il presidente – questo era l’unico metodo di imballo del foraggio, ma con il passare del tempo molti soci sono passati alla legatura dei balloni con la rete, da qualche anno anch’essa gialla con le bande verdi. A metà degli anni 2000 abbiamo realizzato anche le “etichettatrici” per balloni, con il contributo della Camera di commercio di Bologna, la Regione, la Provincia e il Comune di Medicina. Oggi utilizziamo la rete gialla con le bande verdi, ma ci sono ancora diversi soci che preferiscono “etichettare” le rotoballe, alla luce dei riscontri positivi da parte di chi le acqui-sta, poiché ulteriore garanzia dell’origine medicinese».
Circa l’80% della produzione dei consorziati è destinata alla famosa filiera del parmigiano reggiano, mentre la quota restante viene acquistata in prevalenza da allevatori dell’alta Italia e della Sardegna. Mercati, questi, più di nicchia, ma da cui si ottengono formaggi altrettanto noti come il trentingrana o il pecorino romano. Cinque anni fa, inoltre, Conforme si è attivato per dotare Medicina di una nuova pesa pubblica, inaugurata nel 2014 in via Fabri, nella zona industriale. «Dopo la dismissione della vecchia pesa di via Fava – racconta Quartieri – nel 2013 l’Amministrazione comunale ha fatto un bando per la realizzazione di una nuova pesa. Abbiamo partecipato e realizzato l’opera tramite un contributo pubblico e un finanziamento ministeriale. La pesa, aperta 24 ore su 24, è certificata dall’ufficio pesi e misure della Camera di commercio. Lo scontrino rilasciato è quindi valido ai fini legali. Col senno di poi è stato un investimento importante, soprattutto alla luce della cessione da parte di Cesac dello stabilimento ex Cometa Patfrut, a cui molti si rivolgevano per questo servizio».
Il ruolo del consorzio è fonda-mentale anche per dare valore al lavoro dei foraggicoltori. «Il consorzio – aggiunge – ha la possibilità di dialogare con i consorzi di filiera. Da tre anni siamo anche organizzatori dell’evento “Medicina in medica”, un’occasione per creare contatti con gli allevatori e valutare le esigenze dei soci». Nel 2018 i soci del consorzio hanno ottenuto una produzione media a ettaro di circa 120-130 quintali. «E’ stata una annata positiva – afferma Quartieri -, con quantitativi leggermente superiori a quelli dell’anno precedente. Abbiamo avuto qualche difficoltà durante la raccolta, a causa delle piogge frequenti e abbondanti. Coltivare foraggio conviene ancora, nonostante i prezzi al produttore non siano alti. E’ una pianta migliorativa del terreno, si lavora per guadagnare poco e i margini di vendita sono risicati. In questi ultimi anni, però, abbiamo cominciato a incentivare la vendita diretta ad aziende zootecniche, con un discreto vantaggio per i soci». (lo.mi.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 7 marzo