Motomondiale, Fausto Gresini in Qatar festeggia i quarant”anni sulle piste
La quota 100 l’ha già raggiunta a 58 anni compiuti in gennaio, ma ad andare in pensione Fausto Gresini non ci pensa neanche lontanamente. Precoce come uomo più che come lavoratore, si trovò a dover crescere in fretta se a soli 15 anni faceva già il meccanico nella mitica bottega dei fratelli Guerra alle dipendenze di un certo Remo Obici, che poi sarebbe diventato personaggio chiave dell’iniziale escalation che lo proiettò ad affermarsi come pilota (una carriera lunga 17 stagioni, comprese le 5 prima del suo ingresso nel motomondiale, con due titoli iridati vinti nella 125 in sella alla Garelli), e successivamente come team manager, capace di portare tre piloti: Kato, Elias e Martin a conquistare il mondiale rispettivamente nelle classi 250, Moto2 e Moto3. «Questa è la mia 23esima stagione da team manager, ma ho la fortuna di fare ciò che mi piace, quindi non sento il peso della fatica e degli anni. Per questo amo definirmi un diversamente giovane. E poi ho un carattere che mi porta a fare sempre qualcosa di più, spostando in avanti gli obiettivi. Sono orgoglioso di quello che ho fatto finora. E senza presunzione mi sento di dire che è merito di quelli come me, che credendoci hanno investito, se il motociclismo negli ultimi 20 anni è cresciuto tanto».
Nella Moto3 la scorsa stagione hai vinto il mondiale piloti con Jorge Martin, quello riservato ai team, e hai pure conquistato il secondo posto con Fabio Di Giannantonio. Quest’anno ci riprovi con le new entry Gabriel Rodrigo e il giovane Riccardo Rossi.
«Purtroppo Rodrigo sabato, durante gli ultimi test in Qatar, si è rotto la clavicola destra. Questa caduta non ci voleva. In condizioni normali sono sicuro che Rodrigo sarebbe stato già competitivo per vincere. Diverso il discorso per Riccardo, che ha solo 16 anni. L’ho affidato a Ivano Mancurti (capotecnico imolese, nda) proprio perché possa aiutarlo a crescere senza pressioni. Per quel che riguarda la moto, devo riconoscere che la Honda 250 quest’anno è molto migliorata nelle tre macro-aree: accelerazione, velocità, guidabilità. Abbiamo tutto per puntare in alto».
Come per altro in Moto2, col cavallo di ritorno Sam Lowes, già apparso in forma smagliante nei test precampionato, come dimostra il suo miglior tempo in Qatar.
«L’ho ritrovato molto cambiato. Più veloce e più maturo. Le esperienze lo hanno reso più forte caratterialmente. Lui con noi si sente a casa sua. Il calore e la fiducia che gli trasmettiamo gli danno una grande carica. Con questo Lowes possiamo aspirare al titolo mondiale».
In MotoGp contro Honda, Ducati, Yamaha e Suzuki resta sempre dura. Anche adesso che è arrivato Andrea Iannone, e Aleix Espargaro ha acquisito una buona esperienza sulla moto.
«Quella di quest’anno è la migliore Aprilia Rs-Gp mai costruita. Per altro bellissima esteticamente. Il problema è che sono migliorati anche gli altri, Ktm compresa. La strada intrapresa comunque è quella giusta. C’è una grande voglia di essere competitivi. Oltre a Iannone ed Espargaro, abbiamo un test-team con un pilota veloce ed esperto come Bradley Smith, che lavorerà per far progredire la moto. L’obiettivo è inserirci fra i migliori nel più breve tempo possibile. I test fin qui sono andati bene, sia per quel che riguarda i giri veloci, che il passo gara».
Sky domani trasmetterà in diretta per gli abbonati il Gran Premio del Qatar nei seguenti orari: alle 15 la Moto3; alle 16.20 la Moto2; alle 18 la MotoGp. In chiaro su Tv8 le tre gare in differita a partire dalla 18. (a.d.p.)
L”aticolo completo su «sabato sera» del 7 marzo.
Nella foto: Fausto Gresini