Il settore del turismo preoccupato per le polemiche sull”autodromo: «Vale 9 miliardi, dobbiamo trovare soluzioni»
La storia dell’autodromo imolese è iniziata nell’ormai lontano 1953. Inizialmente denominato Prototipo Coni, successivamente il circuito è stato dedicato alla memoria del fondatore della casa automobilistica del Cavallino rampante e del figlio prematuramente scomparso (cronologicamente, prima al figlio Dino nel 1970 e poi al patron Enzo nel 1988). Negli anni l’autodromo di Imola ha ospitato numerose gare di campionati nazionali e mondiali di auto e moto, legando imprescindibilmente il proprio nome al nome di piloti di Formula Uno, da Gilles Villeneuve (che corse sul circuito del Santerno l’ultima gara prima dell’incidente mortale in pista a Zolder) ad Ayrton Senna e Roland Ratzenberger (entrambi qui deceduti nel 1994).
Difficile, quindi, immaginare il futuro dell’impianto imolese senza gare o eventi motoristici, anche se nel tempo, persa la Formula Uno, ha via via assunto sempre più importanza un suo uso multifunzionale. E’ stato sede infatti di numerosi concerti e festival musicali, tra cui le prime nove edizioni dell’Heineken Jammin Festival; è stato scelto come set di film e programmi televisivi ed ha persino ospitato, nel 2015, la kermesse nazionale del Movimento5Stelle.
Ma, oggigiorno, quanto vale in termini turistici? A dircelo è la ricerca sui flussi turistici che Città metropolitana di Bologna e Imola Faenza tourism company hanno commissionato alla società di consulenza Jfc, i cui risultati sono stati pubblicati nel maggio 2018. Stando ai dati delle presenze turistiche nei dieci comuni del territorio circondariale, nel 2017 la ricaduta riconducibile al circuito imolese è ammontata a 9 milioni di euro su 27,4 milioni totali di fatturato del settore turistico nel circondario imolese. Anche se – tiene a evidenziare il direttore di If, Erik Lanzoni – «gli eventi più grandi che riempiono gli spalti, ad esempio il mondiale Superbike, portano un beneficio per un territorio molto più vasto di quello imolese, lungo una fascia che va da Bologna al mare».
Lo studio If-Jfc ha preso in esame i fatturati dei settori ricettivi, dei servizi complementari e dei redditi per il personale. Ma all’interno dello spaccato preso in esame vi sono, inevitabilmente, un turismo di fascia più alta, economicamente parlando, ed un turismo più popolare. «Il valore dell’autodromo di Imola non si calcola solo in termini di pubblico – puntualizza Lanzoni -. Oltre al clou dell’evento in sé, a fare buoni numeri sono anche gli addetti ai lavori, ad esempio i team delle squadre automobilistiche o motociclistiche, che soggiornano più giorni dei turisti ed hanno una capacità di spesa maggiore. E la qualità dell’evento determina indubbiamente la qualità della presenza. Ad esempio, la finale mondiale del Super Trofeo Lamborghini del 2017 ha riempito gli alberghi imolesi per 5-6 giorni nonostante gli spalti fossero tutt’altro che pieni. In chiave turistica, resta comunque importante il saper diversificare».
E in un passaggio così delicato com’è quello verso la multifunzionalità, e tutt’altro che semplice da realizzarsi, certo non giova la diatriba in corso fra Amministrazione comunale e Formula Imola, la società di gestione dell’autodromo, sfociata nei giorni scorsi in durissimi scambi di accuse. «La discussione va ripresa in maniera costruttiva e nelle sedi appropriate – esorta il presidente di If, Gianfranco Montanari -. Concentriamoci sul come trovare le soluzioni che gli operatori turistici e tutto l’indotto si aspettano per dare avvio ad una stagione che vale oltre 9 milioni di euro. Adesso la priorità è mettere in sicurezza il calendario, ottenendo la conferma di eventi quali il concerto di luglio e il Mondiale di Motocross previsto per il 18 agosto. Gli eventi – conclude il presidente di Imola Faenza tourism company – sono il volano per l’economia e rafforzano l’immagine di Imola, facendone un polo di attrazione per un numero crescente di visitatori»(mi.mo.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 7 marzo
Nella foto tanti visitatori per una delle mostre organizzate al museo dell”autodromo