Presentato alla Camera dei Deputati il libro di Bacchilega Editore “La Brigata Ebraica – 1944-1946”
Il libro “La Brigata Ebraica – 1944 -1946”, scritto dal rabbino Luciano Caro e da Romano Rossi e pubblicato da Bacchilega editore, è stato presentato alla Camera dei deputati, nella sala Aldo Moro, lo scorso giovedì 14 febbraio, alla presenza di numerose personalità.L’iniziativa è stata voluta e coordinata dall’on. Marco Di Maio, eletto nel collegio uninominale Forlì – Faenza e segretario della I Commissione della Camera (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni), che, nel suo intervento introduttivo, ha sottolineato l’importanza del contributo della Brigata Ebraica per la liberazione delle terre romagnole e le gravissime conseguenze delle leggi razziali del 1938 nei confronti di ebrei che, prima di tutto, erano cittadini italiani.
Questo tema è stato ripreso da Ettore Rosato, vicepresidente della Camera, che ha introdotto l’argomento, sottolineando l’importanza della legge contro il negazionismo, approvata ed entrata in vigore durante la precedente legislatura, nel 2016, con lo scopo di contrastare soprattutto le affermazioni di chi nega la Shoah e ricordando che, nel 2017, alla Brigata Ebraica è stata conferita la Medaglia d’oro al Valor militare. E’ stata poi la volta degli autori; Romano Rossi ha illustrato a grandi linee la storia della Brigata Ebraica, a partire dagli ebrei palestinesi che si arruolarono nelle fila dell’esercito britannico (furono oltre 50 mila) fino all’esaudimento della loro grande aspettativa di avere una formazione militare propria, con una propria bandiera, che sarebbe poi divenuta la bandiera dello Stato di Israele. Nacque così la Brigata Ebraica, che combatté in Italia nel 1945, nel ravennate prima, poi sul Senio a Riolo Terme, dove partecipò allo sfondamento del fronte, a fianco del Gruppo di combattimento Friuli, fu tra le prime formazioni a raggiun-gere Imola, poi proseguì verso Bologna.
Sul ruolo della Brigata Ebraica nell’immediato dopoguerra e sul contributo fondamentale alla nascita e alla sopravvivenza dello Stato di Israele è intervenuto Luciano Caro, che ha preferito puntare su un episodio person-le: «Dopo le leggi razziali in Italia e le persecuzioni eravamo sperduti, e chi è riuscito a prendere in mano le fila della situazione sono stati questi giovani, che hanno ricostituito le comunità ebraiche. Non dimenticherò mai, io ancora bambino, l’arrivo di questi giovani che ci dissero “ora potete uscire, siete liberi” e ci diedero del pane bianco da mangiare, dopo anni quasi senza cibo che, quando riuscivamo ad averne, era cattivissimo». (fa. ta.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 21 febbraio
Nella foto un momento della presentazione alla Camera
Io personalmente ho un ottimo ricordo di questa Brigata. Ricordo che al tempo dell’invasione io avevo 13 anni ( adesso ne ho 87 e non sono ancora rimbecillita ) e abitavo dopo infiniti spostamenti a s.Ruffillo di Brisighella e c’era un ufficiale Ebreo che abitava nell’appartamento del parroco. Poi la bandiera Ebraica nacque lì. Quando frequentavo la 2° media a Faenza avevo una compagna che si chiamava Giovanna Faenza, aveva le trecce lunghe e stava sempre a testa bassa. Qualche volta la professoressa la mandava dalla bidella (quando vedeva che c’era del movimento anomalo) e la bidella la chiudeva nello sgabuzzino delle scope. Poi quando ritornammo a scuola( nel mese di maggio furono riaperte le scuole fino ad agosto. chiedemmo alla prof. della Giovanna Faenza e la prof. ci rispose che non era ritornata da Auschwitz. Ricordo che accogliemmo questa notizia in un grande silenzio. Questi sono i miei ricordi di quel tempo maledetto.