Moto3, Fausto Gresini presenta il team ed i due nuovi piloti: «Siamo competitivi, sono ottimista»
Fausto Gresini sembra partito col piede giusto fin dalla presentazione del suo nuovo team di Moto3. Al Relais Villa Abbondanzi di Faenza, il team manager imolese ha svelato le nuove Honda 250 che il 10 marzo prossimo scenderanno in pista a Losail in Qatar per disputare la prima gara del motomondiale. A guidarle saranno le new entry Gabriel Rodrigo (22 anni), argentino di origine ma naturalizzato spagnolo, e il genovese Riccardo Rossi (17 anni il prossimo 21 marzo), giovane promessa del motociclismo italiano. Entrambi si accollano la pesante eredità lasciata da Jorge Martin, iridato uscente della Moto3 e da Fabio Di Giannantonio, vice campione. E non è un caso che Gresini nell’occasione non abbia dichiarato di puntare a fare meglio dell’anno scorso. Semplicemente perché è impossibile, considerando che oltre al primo e al secondo posto, nel 2018 ha vinto pure il Mondiale riservato ai team. Insomma ha fatto man bassa di tutto quello che si poteva vincere nella cilindrata più piccola. «Ci mancava il titolo della Moto3 e mi riempie di orgoglio averlo conquistato – ha detto Fausto -. Ma ora siamo nel 2019 e dobbiamo guardare avanti. E in tal senso sono convinto di aver costruito una squadra ben organizzata e forte. In partenza non quanto lo era nel 2018, perché Riccardo è un debuttante e ha bisogno di fare esperienza. Gabriel invece penso sia già pronto per poter puntare a grandi risultati. La Honda, che in Moto3 ha fatto importanti passi avanti a livello di prestazioni, gli piace molto. Lui l’anno scorso guidava una Ktm, e non l’aveva mai usata, ma nei test a Jerez è risultato il più veloce. In più lo affidiamo alla squadra di tecnici che con Jorge Martin hanno vinto il mondiale. Gli ingredienti per essere competitivi per il titolo ci sono tutti».
Cambiando entrambi i piloti è un po’ come partire da zero?
«Non esattamente. Rodrigo si è adattato subito alla squadra e alla moto. E un ragazzo semplice e pieno di entusiasmo. E’ chiaro che dobbiamo lavorare tanto per metterlo in condizione di puntare da subito a vincere delle gare. L’obiettivo finale resta sempre il titolo mondiale. Rossi, come ho detto, è meno pronto, e non possiamo pretendere risultati immediati. Dovremo supportarlo al meglio e aiutarlo a crescere. Se saremo bravi noi, e lui saprà crescere come ci auguriamo, entro la fine della stagione potrà ambire a centrare qualche buon risultato». (a.d.p.)
L”articolo completo su «sabato sera» del 21 febbraio.
Nella foto: Fausto Gresini insieme ai suoi due nuovi piloti in Moto3