Stasera al centro sociale La Tozzona serata promossa dal Pd per fare il punto sui primi otto mesi di governo 5Stelle
Sono passati otto mesi dal 24 giugno 2018, data del ballottaggio che ha eletto Manuela Sangiorgi sindaca di Imola. Pochi certamente per un giudizio definitivo, troppi per non vedere la piega che stanno prendendo le cose imolesi. Per fare il punto, i consiglieri comunali del gruppo Pd promuovono un incontro pubblico per venerdì 22 febbraio, alle ore 20.30, presso il centro sociale La Tozzona, in via Punta 24. Inequivocabile il messaggio già dal titolo: “Imola, 8 mesi di stallo a Cinquestelle. La debolezza della sindaca, le proposte del Pd”.
Lo stallo: «Il bilancio di previsione – iniziano ad elencare Fabrizio Castellari, Giacomo Gambi, Marco Panieri, Daniela Spadoni e il capogruppo Roberto Visani – ancora oggi non è pervenuto e staremo in esercizio provvisorio fino a tutto marzo. Sono fermi gli investimenti, tutte le grandi opere, la viabilità, le nuove ciclabili, il nuovo ponte sul Santerno, il restauro del cimitero monumentale, la riqualificazione della piscina PalaRuggi e quant’altro. Sulla bretella siamo poi al grottesco. Mentre si annuncia una bretellina che produce l’unico effetto di fermare un progetto già approvato, mettendo a rischio l’accordo già siglato e le risorse, oltre a tutte le implicazioni di maggior impatto ambientale per una strada più in superficie, dopo i proclami sul sottopasso ferroviario, siamo alla disfida delle righe».
Poi c’è il caos del Consorzio Ami. «Oltre alle delibere nulle – elencano ancora i consiglieri Pd -, all’ira dei revisori e al folklore dello streaming che ci ha resi ridicoli agli occhi dell’Italia intera, la sindaca è riuscita a litigare con tutte le istituzioni ad ogni livello, relegando Imola ad un isolamento inutile quanto dannoso». La debolezza della sindaca: «Manuela Sangiorgi ha vinto il ballottaggio, è stata eletta sindaco e ora dovrebbe governare. Ma la sua debolezza, la fragilità politica, le incertezze continue della squadra di Giunta che lei stessa si è scelta sono un fatto oggettivo e sono palesi a tutti coloro che li hanno visti all’opera da vicino. In questa confusione, fatta di testacoda e continui dietrofront, di assessori cacciati e di altri che scappano, questa armata brancaleone oscilla come un pendolo tra gli insulti ai settant’anni di chi c’era prima e certi provvedimenti del passato che vengono invece copiati e prorogati senza batter ciglio, talvolta scopiazzati e corretti male, dando la sensazione di non averli nemmeno letti o compresi fino in fondo. Per non parlare della schiera dei consulenti esterni, che scavalcano continuamente sindaca e Giunta e decidono senza conoscere minimamente il territorio. O peggio ancora della sottomissione della sindaca ai dettami della Lega, un altro fatto che appare sempre più evidente».