Smog, inquinamento ancora oltre i limiti, misure emergenziali fino a lunedì 25. Il parere dell”Arpae
Questo strano clima primaverile ha un”influenza negativa sulla qualità dell”aria della pianura padana. La cappa di smog non accenna a diminuire. Dopo la verifiche di oggi dell”Arpae sui dati delle centraline di monitoraggio sulle polveri sottili, si è deciso di far proseguire le misure emergenziali previste dall”accordo regionale sulla qualità dell”aria fino a lunedì 25 compreso. Quindi blocco dei veicoli più inquinanti, dei falò all”aperto e termosifoni meno caldi sia a Bologna che nei dieci comuni dell’agglomerato (Argelato, Calderara di Reno, Casalecchio, Castel Maggiore, Castenaso, Granarolo, Ozzano Emilia, Pianoro, San Lazzaro e Zola Predosa), sia a Imola.
Si tratta della terza volta che si ricorre alle misure emergenziali in questo mese di febbraio. Il sole non è garanzia di aria tersa e pulita, le Pm10 o polveri sottili incombono. “E” vero che Imola non ha avuto lo stesso numero di sforamenti delle altre sette centraline presenti sul territorio della Città metropolitana – spiega Andrea Mecati che si occupa del monitoraggio della qualità dell”aria dell”area metropolitana per l”Arpa – ma questo non la salva dall”obbligo perché questo territorio viene considerato come unico. La stessa cosa che accade in altri territori provinciali. In linea di massima la qualità dell”aria è peggiore a Bologna e nei comuni immediatamente a ridosso come San Lazzaro ma non è una regola, dato che sulla qualità e presenza di polveri sottili incidono molto anche particolari situazioni atmosferiche”.
Così, fino a lunedì blocco dalle ore 8.30 alle 18.30 per tutti i veicoli auto e commerciali diesel euro 4, oltre ai diesel euro 0-1-2-3 e ai benzina euro 0 e 1, già interessati dalle limitazioni previste dal lunedì al venerdì e nelle domeniche ecologiche. Poi, c”è il divieto di uso di biomasse per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) con classe di prestazione emissiva minore di 3 stelle o 4 stelle, l’abbassamento del riscaldamento fino a un max di 19° nelle case e 17° in attività produttive e artigianali (sono esclusi da tale obbligo gli ospedali, case di cura, scuole e luoghi che ospitano attività sportive nonché le abitazioni alluvionate di Castel Maggiore), poi c”è il divieto di combustione all’aperto cioè di falò, il divieto di sosta con il motore acceso e di spandimento di liquami zootecnici senza tecniche ecosostenibili.
Sono esclusi tutti i veicoli elettrici, ibridi, a metano e GPL, o con almeno 3 persone a bordo (car pooling) e i veicoli in deroga. Sono inoltre state individuate deroghe specifiche per alcune tipologie di veicoli e di utenti.
….intanto Regione, Città Metropolitana e Comuni chiamano alla mobilitazione per il 9 marzo per: l’ennesima corsia corsia sull’A14 (la quarta!), il passante di Bologna, la bretella Campogalliano-Sassuolo, la Cispadana ed altre infrastrutture strategiche (??) per la “competitività e lo sviluppo”! E della tanto propagandata cura del ferro? Non c’è traccia, …”costerebbe” troppo….. Evviva l’ipocrisia!