Tasse, la Giunta Sangiorgi aumenta l’Irpef allo 0,80%. Esenti i redditi sotto i 10 mila euro
La Giunta Sangiorgi ha deciso di aumentare l’Irpef dallo 0,65% allo 0,80%. A motivare la decisione di ritoccare l”imposta comunale la necessità di “riequilibrare i conti del 2018 nell”assestamento di luglio – si legge in una nota del Comune – per sopperire a mancate entrate di circa 6,7 milioni di euro dovuti in massima parte a due singole voci inserite tra le entrate del nostro ente senza garanzia di copertura”.
Quali sono le due voci? Dall”Amministrazione pentastellata non lo dicono, ma aggiungono che il problema sarebbe da imputare ai “famigerati 3 milioni di euro di riserve derivanti dal ConAmi sui quali Imola non può far più conto senza l”assenso dei Comuni soci del consorzio e ciò a seguito della modifica statutaria voluta per tentare di imbrigliare il Comune di Imola”. Posizione nota che stride un po’ con il fatto che non più tardi di un paio di mesi fa Imola ha chiesto e ottenuto dai Comuni soci del ConAmi la ripartizione delle riserve chiesta proprio per le difficoltà annunciate di chiudere il bilancio 2018. “L’Amministrazione Comunale si è messa al lavoro, col preziosissimo supporto degli uffici comunali, per redigere il bilancio preventivo 2019 – aggiungono dall’Amministrazione -. Dopo mesi di lavoro di controllo minuzioso dei conti e di importanti razionalizzazioni, nonostante la nostra volontà, purtroppo è emersa la necessità di adeguare l”addizionale Irpef”.
Il problema vero, quindi, è di prospettiva, non tanto il bilancio passato quanto quelli a venire, e il fatto che le riserve, così come gli utili del ConAmi, si stanno assottigliando e occorrerebbe lavorare in fretta (Cda e assemblea dei soci) per un nuovo e adeguato piano industriale se si vuole poter avere qualcosa su cui contare per in futuro, a partire dallo stesso bilancio preventivo 2019. Ma il ConAmi, come ben sappiamo, è pressoché bloccato,nonostante la nomina in solitaria del Cda fatta dalla sindaca Sangiorgi, al netto di attività di ordinaria amministrazione o che possono dare adito a problemi di danno erariale.
Va detto che il ritocco dell”Irpef si tradurrà concretamente per le persone in un aumento medio di poche decine di euro su base annua, parametrato al reddito. Ad l”esempio, per lo scaglione da 15.000 a 28.000 euro, che da solo rappresenta la metà dei contribuenti, l”aumento medio sarà di circa 30 euro. Come contraltare all”aumento c”è l”esenzione totali per i redditi più bassi fino a 10.000 euro: chi nel 2018 aveva conseguito un reddito di 9.500 euro pagava all’anno circa 60 euro di addizionale comunale e nel 2019, a parità di reddito, non pagherà nulla. Va ricordato che in precedenza, invece, ogni anno veniva rinnovato un accordo tra Comune di Imola e sindacati per tutelare le face più deboli che prevedeva la restituzione dell”Irpef per i redditi fino a 14.000 euro. (l.a.)
Nella foto la sindaca di Imola Manuela Sangiorgi
Abbiamo messo al governo e nei comuni gente incapace; sanno dire solo NO purtroppo sono ignoranti politicamente. Ora cosa possiamo fare? MANDARLI A LAVORARE E VAFF…!