Segreti ed innovazioni del mister dell”Imolese Alessio Dionisi: «Vi spiego il mio calcio»
Il suo modo di fare calcio non trova riscontri nel presente e neppure nel passato. Non assomiglia a nessun altro. Nemmeno a quello di «Righetto» Sacchi, che al possesso palla preferiva corsa, pressing e profondità. Non al calcio totale dell’Olanda di Rinus Michels, fatto di vertiginosi interscambi, con difensori e attaccanti che si mescolavano freneticamente. E neanche a quello stellare del Barcellona di «Pep» Guardiola, fondato su un esasperato possesso, in certi momenti fine a se stesso, o all’arrembante calcio «champagne» del Bologna di Gigi Maifredi, piuttosto che a quello pericolosamente sbilanciato in avanti dell’integralista Zdenek Zeman. Giocare a pallone per Alessio Dionisi è qualcos’altro. Forse non ancora del tutto compiuto, ma che lo colloca, a soli 39 anni (li compirà il prossimo 1 aprile) e aldilà dalla categoria, fra i tecnici più innovativi del calcio odierno. Il suo è già un calcio da ricordare, perché non è da tutti sfoggiare una maniera propria di far girare una squadra. E non lo è neppure praticare un gioco offensivo, proteggendosi così bene dai rischi nella fase difensiva.
Le due pagine con l”intervista completa su «sabato sera» del 14 febbraio.
Nella foto: Alessio Dionisi nel giorno del rinnovo del contratto insieme al presidente Spagnoli e al diesse Ghinassi