L”energia geniale di Uto Ughi in concerto a Imola per l”Erf giovedì 14 febbraio
Erede della tradizione che ha visto nascere e fiorire in Italia le prime grandi scuole violinistiche, Uto Ughi è considerato uno dei maggiori interpreti del violino. Sarà lui il protagonista della serata di giovedì 14 febbraio al teatro Stignani di Imola quando, per Erf#StignaniMusica, il celebre violinista si esibirà in un programma per quartetto d’archi insieme a Maryse Regard (secondo violino), Raffaele Mallozzi (viola) e Luca Pincini (violoncello). I quattro musicisti daranno vita al Quartetto per archi n. 14 in re minore, D. 810 «Der Tod und das Mädchen» (La morte e la fanciulla) di Franz Schubert caratterizzato da una melodia che terrorizza e attira, che sconvolge e innamora, con la Morte che incessante avanza verso la Fanciulla che, resasi conto del pericolo, sotto forma della melodia leggiadra del primo violino, comincia a fuggire. Seguirà il Quartetto per archi n. 12 «Americano» in fa maggiore, op. 96 di Antonin Dvorák, un quartetto d’archi che riprende molte delle melodie del folklore statunitense, che tanto aveva influenzato il Maestro russo, capace di spaziare, all’interno della stessa composizione, da atmosfere malinconiche e gravi ad altre leggere e spensierate.
Uto Ughi, nome leggendario nella musica, ha mostrato uno straordinario talento fin dalla prima infanzia esibendosi a sette anni per la prima volta in pubblico eseguendo la Ciaccona dalla Partita n° 2 di Bach ed alcuni Capricci di Paganini. Ha eseguito gli studi sotto la guida di George Enescu, già maestro di Yehudi Menuhin. Ha iniziato le sue grandi tournées europee esibendosi nelle più importanti capitali europee. Da allora la sua carriera non ha conosciuto soste, suonando nei principali festival e con le più rinomate orchestre sinfoniche, tra cui quella del Concertgebouw di Amsterdam, la Boston Symphony Orchestra, la Philadelphia Orchestra, la New York Philharmonic, la Washington Symphony Orchestra e molte altre. Intensa è la sua attività discografica con la Bmg Ricordi S.p.A. per la quale ha registrato: i Concerti di Beethoven e Brahms con Sawallisch, il Concerto di Tchaikovsky con Kurt Sanderling, Mendelssohn e Bruch con Prêtre, alcune Sonate di Beethoven con Sawallisch al pianoforte, l’integrale dei Concerti di Mozart, Viotti, Vivaldi, Le Quattro Stagioni, tre Concerti di Paganini nell’edizione inedita di direttore–solista, il Concerto di Dvorak con Leonard Slatkin e la Philharmonic Orchestra di Londra, le Sonate e Partite di Bach per violino solo. Ha fondato il festival «Omaggio a Venezia», al fine di segnalare e raccogliere fondi per il restauro dei monumenti storici della città lagunare, poi, dal 1999 al 2002, ha seguito il festival «Omaggio a Roma», mirando alla diffusione del grande patrimonio musicale internazionale ed alla valorizzazione dei giovani talenti formatisi nei Conservatori italiani. Tali ideali sono stati ripresi nel 2003 e portati avanti dal festival «Uto Ughi per Roma» di cui Ughi è ideatore, fondatore e direttore artistico.
Maestro Ughi, lei ha iniziato a suonare da bambino. C’è un autore che, più di altri, le ricorda l’infanzia? E perché?
«Mozart, Mendelssohn e Vivaldi, per quella freschezza e spontaneità creativa che danno un senso di eterna giovinezza».
Ricorda un momento sul palcoscenico in cui si è sentito inspiegabilmente sorpreso? Dal pubblico o dai musicisti con cui suonava o dal brano…
«La sensazione non è mai uguale perché dipende dal grado di consapevolezza e di ricettività del pubblico che quando entra in sintonia d’onda con l’interprete sprigiona un’energia straordinaria».
Qual è il compositore che preferisce? E perché?
«Non esiste un autore preferito, dipende dallo stato d’animo in cui ci si trova, dal percorso di vita che si sta facendo in quel momento… dipende dalla tua necessità spirituale del periodo che stai attraversando».
Ore 21, teatro Stignani, via Verdi. Biglietto da 20 a 12 euro, ridotto da 17 a 10, biglietto a 1 euro per gli studenti imolesi e per gli allievi della Scuola di musica Vassura Baroncini. Info: 0542/25747.
L”intervista completa a Uto Ughi è nel numero di «sabato sera» in edicola da giovedì 7 febbraio
Nella foto Uto Ughi