Bretella, ciclabile e stadio. La richiesta dei comitati: «Vogliamo essere ascoltati»
«Vorremmo capire che cosa vuole fare l’Amministrazione comunale e chiediamo di essere ascoltati. Non cerchiamo uno scontro, ma un confronto civile». E’ il concetto ribadito più volte nel corso dell’incontro che si è svolto il 31 gennaio all’hotel Donatello e che ha visto prendere la parola, per la prima volta insieme, i rappresentanti del comitato Strade future, favorevole al completamento della bretella secondo il progetto esecutivo già approvato, del Comitato per il prolungamento della ciclabile in via Emilia Levante e del gruppo di cittadini Iniziativa stadio, contrario all’ampliamento dell’impianto sportivo Bacchilega, in via Salvo d’Acquisto. Aggregazioni spontanee di imolesi che vogliono far sentire la propria voce su questioni che riguardano l’intera città, con, in comune, il problema di reperire informazioni di prima mano sui progetti che la Giunta pentastellata intende portare avanti.
E hanno scelto di raccogliere firme per cercare di avere un peso specifico superiore agli occhi di un’Amministrazione comunale finora sfuggente, nonché assente alla serata. Tra il pubblico – quasi un centinaio i presenti, che hanno riempito la sala nonostante il tempo freddo e piovoso – c’erano invece i consiglieri comunali del Pd, Castellari, Panieri, Visani e la consigliera del gruppo Imola guarda avanti, Cappello. In tanti hanno anche preso la parola per esporre il proprio punto di vista. «Durante i nostri primi dieci banchetti di raccolta firme – ha spiegato Mirco Griguoli, portavoce del comitato Strade future – ci siamo resi conto che certe cose non si sanno. Attraverso questo incontro vogliamo condividere la nostra idea. La bretella è un asset fondamentale. Non abbiamo secondi fini politici o economici, ma è nell’interesse di tutti completarla come da progetto, fino alla rotonda di via Punta. Realizzarla in profondità con due “intubamenti”, uno dei quali all’altezza della chiesa di San Francesco, è più costoso, ma è anche un intervento ragionato per collegare la città e non dividerla, per attutire smog e rumore, per mantenere le attività aggregative che si svolgono attorno alla chiesa. Fare una “bretellina” – ha poi sottolineato – comporterebbe ripartire da zero con un nuovo progetto e un iter di approvazione che richiederebbe anni. Senza contare che questo immobilismo sta portando via investitori da Imola. Tardare a fare le infrastrutture, significa anche rischiare di peggiorare le attività di tutti».
Un altro fronte caldo è quello del centro sportivo Bacchilega, per il quale dal 21 gennaio Area Blu sta raccogliendo manifestazioni di interesse per creare una Cittadella dello sport comprendente anche il centro Tassinari-Zanelli, oggi utilizzato dall’Imola rugby. «Quando attraverso la stampa abbiamo saputo dell’intenzione di ampliare il Bacchilega per farne uno stadio da 10 mila persone – ha affermato Francesca Dalmonte, mostrando la copia del sabato sera del 10 gennaio con l’intervista alla dirigente dell’Imolese calcio, Fiorella Poggi – noi residenti siamo rimasti molto perplessi. Questo cambierà la qualità della vita, comporterà una cementificazione, traffico, strade chiuse per le partite, senza contare che il vicino Istituto Alberghetti è frequentato da 1.200 studenti. Mi auguro che l’Imolese vada in serie B, ma siamo contrari a uno stadio di questo tipo in via Salvo d’Acquisto. Ci pensino le autorità a trovare una sede più idonea». Il video della serata è pubblicato sulla pagina Facebook «Comitato Strade Future». (lo.mi.)
Nella foto: il pubblico all”incontro del 31 gennaio