Maria Amelia Monti è Miss Marple, ironia e thriller a teatro nel segno di Agatha Christie
Simpatica, divertente, solare. Sono i primi aggettivi che vengono in mente pensando a Maria Amelia Monti. E fanno scaturire la curiosità di vedere quali di queste sue doti verranno applicate anche al personaggio che porta in scena al teatro Stignani di Imola da oggi al 10 febbraio nello spettacolo Miss Marple, giochi di prestigio. La vecchietta impicciona nata dalla penna di Agatha Christie approda con questo lavoro per la prima volta sui palcoscenici italiani e lo fa con un testo adattato per il teatro da Edoardo Erba e diretto da Pierpaolo Sepe. Il romanzo, uscito nel 1952 con il titolo They do it with mirrors, ha al centro un omicidio in una villa di campagna, dove fondamentale è l”analisi della scena del crimine, perché l”omicidio è avvenuto grazie ad una distrazione, ad un paravento, come in un gioco di specchi, dove tutto non è come appare. Come a teatro. Un testo avvincente che si muove nella scia del thriller e dove la Miss Marple di Maria Amelia Monti inserisce delle piacevoli incursioni di ironia.
«È la prima volta che viene portato in scena in teatro in Italia una commedia con Miss Marple – spiega al telefono la Monti -. Dei dodici romanzi a cui la scrittrice inglese ha dato vita con protagonista Miss Marple, Edoardo Erba ha scelto Giochi di prestigio per farne l”adattamento teatrale: l”ha fatto fatto per la storia in sé, molto interessante e avvincente, per la possibilità di diminuire il numero dei personaggi, che nei racconti di Agatha Christie sono sempre tantissimi mentre in teatro devono per forza essere limitati, e per il meccanismo del gioco, del teatro dentro il teatro».
Siamo abituati a pensare a Miss Marple come un”anziana signora, interpretata ad esempio da attrici inglesi quali Joan Hickson tra i suoi settantotto e ottantaquattro anni, o Geraldine McEwan che ha iniziato a darle il volto a settantadue anni. Lei è decisamente più giovane.
«In realtà non è così definita, come altri personaggi della Christie, come Poirot ad esempio. Nel primo racconto viene presentata come una vecchietta pettegola, poi cambia un pochino: noi abbiamo tentato di mettere insieme tutte le caratteristiche che ci sembravano più funzionali alla nostra storia. Per cui la mia Miss Marple vive in un paesino, osserva tutti senza farsi sfuggire nulla, ama i racconti dell”orrore tanto che quando parla di qualcuno finisce sempre con la frase “e poi muore”, sbevacchia un po”, lavora a maglia, ma non finisce mai il golf per il nipote, ama le piante e ha un rododendro che cambia colore! Ha i capelli bianchi e un sedere enorme… finto! Nella nostra storia viene scaraventata nella villa di Stonygates dove va a trovare una sua ex compagna del collegio, e da lì si sviluppa il giallo».
Il giallo, molto amato al cinema o nella letteratura, non frequenta spessissimo il teatro.
«Eppure piace. Noi riempiamo sempre il teatro! Agatha Christie ha trovato, coi suoi romanzi, la ricetta vincente, come la Coca Cola o la Nutella. Il pubblico è vario, si va dai ragazzi agli anziani ai ricchi e poveri – ride -. Per quel che riguarda il nostro spettacolo non si sa chi è l”assassino e questo può incuriosire, ma funzionano benissimo anche le storie della Christie di cui tutti conoscono il finale, come Trappola per topi, che viene replicata all”infinito e attira sempre consensi e spettatori. È un po” come i bambini che amano sentirsi ripetere la stessa favola… se piace piace!».
In scena siete tanti attori: una situazione non comune, in tempi in cui le grosse compagnie sono sempre meno.
«Questo è grazie al coraggio della produzione, Gli Ipocriti Melina Balsamo. In scena ci siamo io, Roberto Citran e Sabrina Scucimarra, che siamo i più vecchietti, e cinque ragazzi bravissimi tra i ventitré e i trentasei anni che hanno anche un doppio ruolo (Sebastiano Bottari, Marco Celli, Giulia De Luca, Stefano Guerrieri e Laura Serena)».
L”intervista completa a Maria Amelia Monti è su «sabato sera» in edicola da giovedì 7 febbraio
Nella foto Maria Amelia Monti