Le nuove frontiere delle app e dei videogiochi con gli imolesi di Just Funny Games
«Il gioco che abbiamo contribuito a creare con più successo è stato MayDay-Atterraggio d’emergenza, che ha ottenuto circa 15 milioni di download in tutto il mondo. Anche la collaborazione con Digital Tales è stata un successo e il prodotto finale è il gioco ufficiale della Superbike Sbk official mobile game, di cui lo studio milanese è licenziatario, nelle edizioni dal 2014 al 2016». A parlare è Gianluca Marani, ingegnere informatico trentottenne co-fondatore di Just Funny Games Srl, società imolese specializzata nello sviluppo di videogiochi e applicazioni principalmente per dispositivi mobile (smartphone e tablet). Sono loro che hanno partecipato all’appalto pubblicato dal Comune sul Mepa prima di Natale e dovranno quindi realizzare entro giugno un’app turistica per Imola. Just Funny Games è nata dieci anni fa dopo la chiusura di Javaground; Marani e il suo ex capo, oggi suo socio, Ludovico Cellentani, lavoravano nell’ufficio imolese dell’azienda americana e hanno dovuto reinventarsi un’attività.
Così è scaturita la proposta di creare una società tutta loro che si occupa di sviluppare software aggiungendo un pizzico di entertainment, principalmente per telefoni cellulari. Anche pc tradizionali e console rientrano, però, nella loro rosa di competenze. Attualmente i soci sono tre (oltre a Marani e Cellentani anche Eleda Srl), affiancati dal resto del team, cioè Nicholas Roncatti, Alberto Zimino, Marco Mandia, Fabio Gaudenzi, Samuele Granzotto e Luca Dal Corso. Quasi tutti ingegneri. Operano soprattutto per le aziende, anche se non mancano le richieste di privati. «Tra le nostre collaborazioni abbiamo anche libri digitali per bambini con le storie di Ulisse e Pinocchio e il progetto I Vitamini della Coop, per il quale abbiamo ideato un’applicazione per Android. Per l’azienda Crif di Bologna (realtà leader dei servizi informatici per il settore bancario e del credito con sede anche a Varignana di Castel San Pietro, ndr) abbiamo inventato una specie di libro con mini-giochi all’interno sotto forma di applicazione intitolato Il viaggio di Saver e Spender per insegnare ai più piccoli il concetto di finanza e risparmio, con tanto di lettore virtuale. La storia racconta di due alieni, uno spendaccione e uno risparmiatore, che fanno un viaggio spaziale verso la Luna per raggiungere il luna park…».
Spesso l’idea da cui partono è quella di un gioco tradizionale, ma l’obiettivo è realizzare un prodotto più fruibile e creativo di un’applicazione standard. Un esempio? Trasformare una lezione formativa (una specie di tutorial) su un prodotto in qualcosa di «funny» e nel contempo che possa essere sfruttato ad alto livello nell’ambito medicale piuttosto che pubblicitario o industriale. Un altro caso, su richiesta di un committente, prevedeva che «attraverso la realtà virtuale, creassimo una simulazione di colloquio al fine di formare gli addetti alla vendita di diversi settori. In questa demo virtuale il lavoratore-giocatore doveva scegliere accuratamente le risposte per raggiungere l’obiettivo finale, cioè vendere il prodotto, che poteva variare a seconda del settore a cui era destinata la demo. Alla fine del gioco si otteneva un punteggio che poteva essere consultato dai responsabili per valutare la performance lavorativa». Il target non sono solo i più piccoli, quindi, ma l’utilizzo della logica del «funny» per app innovative e strutturate per il mondo del lavoro. (s.z.)
L”articolo completo su «sabato sera» del 31 gennaio.
Nella foto: parte del team di «Just Funny Games»