Dai centri diurni agli assegni di cura, i servizi per sostenere le famiglie nell”assistenza di anziani e disabili
Accanto all’assistenza domiciliare ci sono altri strumenti pensati per aiutare le famiglie nell’assistenza di un congiunto anziano, disabile o con problemi di salute: i centri diurni, che offrono attività sociali e assistenziali durante il giorno, con ritorno la sera a casa; gli assegni di cura, cioè contributi economici erogati proprio al fine di aiutare a mantenere anziani e disabili al proprio domicilio; i ricoveri di sollievo, brevi periodi (da 10-15 fino a 30 giorni) pensati per consentire alle famiglie un periodo di pausa nell’attività di assistenza del proprio congiunto. Infine, quando la domiciliarità non è più possibile, ci sono le strutture residenziali, case di riposo per gli anziani e residenze per disabili gravi e gravissimi.
Per attivare questi servizi occorre una valutazione da parte dell’equipe specializzata, ma, per prima cosa, che la persona o la famiglia lo richieda. Sembra banale, ma non sempre chi ha bisogno lo fa o sa esattamente a chi rivolgersi. «La prima “porta di accesso” è il proprio medico di base – spiega Cristina Bortolotti, responsabile infermieristico di Imola e Vallata -, è il medico che conosce le problematiche del paziente o della famiglia ed è anche il primo professionista abilitato ad attivare l’assistenza domiciliare». Poi ci sono gli Sportelli sociali, presenti in tutti i comuni. «A seconda del bisogno si potrà trovare già una prima risposta oppure essere indirizzati verso il servizio più adatto».
«Tre Sportelli sono aperti cinque giorni a settimana e sono a Imola presso il “Silvio Alvisi” (dove c’è la sede Asp), a Castel San Pietro nella Casa della Salute e a Medicina in via Saffi, sempre a Medicina un operatore sociale è presente anche ogni giovedì presso la Casa della salute – informa il direttore dell’Asp, Stefania Dazzani -. Presso la Casa della salute di Borgo Tossignano, invece, lo Sportello è aperto due volte a settimana, il martedì e il giovedì mattina. Negli altri comuni l’operatore è presente una volta a settimana: a Castel Guelfo e Mordano il lunedì mattina, a Dozza il martedì. Ci si può comunque recare in qualsiasi Sportello per fissare un appuntamento».
Discorso a parte meritano le dimissioni protette, ovvero il caso in cui, durante un ricovero ospedaliero, si manifesti la necessità da parte del paziente di essere assistito al ritorno a casa. La segnalazione viene inviata dal reparto al Punto unico di accesso (Pua) del nosocomio di via Montericco e sono gli infermieri e gli assistenti sociali che si attivano mentre la persona è ancora in ospedale, effettuando colloqui con il paziente e i familiari e organizzando i servizi necessari. (mi.ta.)
Nella foto la Casa della Salute di Borgo Tossignano