«Rivincite, lo sport che scrive la storia», domani la presentazione del libro di Rudi Ghedini
Domani, sabato 2 febbraio, alle ore 10.30, presso la biblioteca comunale in via Emilia 80 ci sarà la presentazione del libro «Rivincite» dello scrittore bolognese Rudi Ghedini. All’incontro sarà presente Walter Fuochi, giornalista de «La Repubblica». Il volume racconta storie di atleti e atlete che hanno segnato la storia dello sport, e non solo, facendo scelte coraggiose e talvolta sfidando, per poi pagarne le conseguenze, regole considerate ingiuste o il potere politico. Tra i protagonisti del libro Kareem Abdul-Jabbar, Muhammad Alì, Nadia Comaneci, Maradona, Bartali. Ma anche tanti altri atleti meno conosciuti come Jonah Lomu, Jürgen Sparwasser, Jim Thorpe, Alice Milliat e Cathy Freeman. Rudi Ghedini, nato a San Giorgio di Piano il 31 ottobre 1959, vive e lavora a Bologna. Ha scritto per Rendiconti, l’Unità, Carta, Zero in condotta, Linea bianca, Guerin Sportivo, Le Monde diplomatique… e continua a farlo a proposito di sport, cinema, televisione, fumetti, viaggi, musica, letteratura (sempre più raramente di politica). Si considera un esperto di Inter e di sconfitte.
All’interno di «Rivincite», racconti una quantità di storie; fra tutte, quale ti fa più piacere ricordare?
«Di storie, ne ho raccolte più di 200, alcune brevi, altre più dettagliate. Non è un saggio, semmai una collana di racconti accostati liberamente. Sono molto affezionato alla vicenda di Jim Thorpe, poco conosciuta, e invece meriterebbe un romanzo, un graphic novel, una canzone di Dylan o di Springsteen. Pellerossa, due volte medaglia d’oro a Stoccolma 1912, le medaglie gli vennero requisite per professionismo (accusa ridicola, in mezzo a tanti altri che dallo sport ci guadagnavano davvero). Poi, Thorpe diventa campione di football americano e di baseball. Morì in miseria. Celebrato come il più grande atleta americano della prima metà del Ventesimo secolo, una copia delle medaglie olimpiche venne restituita ai nipoti solo negli anni Ottanta. Una delle figlie, Grace, era fra i pellerossa che occuparono l’isola di Alcatraz, nel ’68, per rivendicare il rispetto dei famosi Trattati che gli Stati Uniti imposero alle tribù». (re.spo.)
L”articolo completo su «sabato sera» del 31 gennaio.
Nella foto: da sinistra lo scrittore Rudi Ghedini e la copertina del libro