Lavori in vista a Castello per il Cassero e la facciata dell”ex Pretura grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola
Conservare è meglio che curare. Questa la motivazione che ha spinto la Giunta del sindaco Fausto Tinti a cercare (e trovare) uno sponsor per il restauro conservativo di due beni culturali della città: il Cassero, simbolo castellano, e l’edificio ex pretura che affaccia su piazza XX Settembre (è il palazzo dove hanno sede, fra le altre realtà, l’Osservatorio nazionale del miele e la saletta espositiva con accesso da via Matteotti 79).
A rispondere alla chiamata castellana, che dal 2015 è anche pubblicata fra gli interventi raccolti nel sito dell’Art bonus del governo per la ricerca e la raccolta di erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano, è stata la Fondazione Cassa di Risparmio di Imola con una donazione di 65 mila euro. Complessivamente, per il restauro conservativo dei due beni, nel dettaglio del voltone del Cassero e della facciata dell’ex pretura, l’Amministrazione castellana spenderà 85 mila euro, 20 in più di quanto arrivato dalla Fondazione (la cifra comunque era già stata accantonata da parte della Giunta attraverso oneri e monetizzazioni).
A scandire l’iter sono i documenti pubblicati sull’albo pretorio castellano. Le progettazioni per il risanamento e restauro conservativo dei due progetti sono già state redatte dalla società specializzata Gerso di Ravenna. «In entrambi i casi si tratta di intervenire nel rispetto delle superfici e delle successioni stratigrafiche storiche – spiega l’architetto Caterina Papa, che si è occupata della progettazione degli interventi -. Entrambe le ipotesi di intervento sono poi state sottoposte al giudizio finale della Soprintendenza per i beni architettonici e culturali, essendo gli edifici di carattere storico. Per quanto riguarda il Cassero si interverrà nella messa in sicurezza del soffitto del voltone carrabile (che sovrasta via Matteotti) e delle merlature, al fine di prevenire crolli dovuti all’usura del tempo. L’intervento sulla fac-ciata dell’edificio della ex pretura, invece, prevede l’eliminazione di alcune macchie di umidità e infiltrazioni di acqua piovana e la rimozione di piante infestanti cresciute sui muri».
I due interventi sono previsti nel bilancio delle opere 2018-2020, ovvero vedranno la luce quest’anno o al massimo il prossimo. Una volta che saranno pervenute tutte le autorizzazioni da parte della Soprintendenza l’Amministrazione potrà procedere con l’affidamento delle opere. (mi.mo.)
Nella foto il palazzo dell”ex Pretura di Castel San Pietro Terme