CooperAttivaMente presenta il libro di Tiziano Terzani “In America. Cronache da un mondo in rivolta”
«In America. Cronache da un mondo in rivolta». Il titolo potrebbe essere quello di un instant book, e forse lo è il libro di Tiziano Terzani pubblicato per Longanesi. Anche cinquant”anni dopo la stesura gli articoli che lo compongono, raccolti con lo solita attenzione dal romagnolo di Monte Catone Àlen Loreti, che ce ne parla prima della presentazione delle 20.45 di giovedì 31 gennaio nella sala Cidra di via Fratelli Bandiera 23.
Si tratta di articoli scritti per la rivista «L”Astrolabio» diretta da Ferruccio Parri, che segnano l”ingresso nella professione di Tiziano Terzani. Reduce dall”esperienza quale reclutatore di personale per la Olivetti, premiato con una borsa di studio della Columbia University che dal 1967 al 1969 gli consente di trasferirsi con la moglie Angela negli Stati Uniti. La possibilità di studiare, viaggiare e formarsi (imparerà anche le prime nozioni di cinese) non bastano al grande fiorentino che si offre anche di scrivere settimanalmente reportage per la rivista della sinistra italiana diretta da Parri. E” l”inizio di una avventura professionale a cui non si può che guardare con ammirazione, scoprendo la freschezza dei suoi racconti e, appunto, la loro terribile attualità.
Àlen Loreti di Terzani ha una conoscenza profonda (basti dire che ha curato il Meridiano Mondadori con tutte le opere) ci guida alla scoperta di un altro filone dorato del lavoro di Terzani.
Àlen, la fortuna di essere in America aiuta l’audace Terzani che ci racconta quel mondo in rivolta, come spiega il titolo del libro. Perché queste cronache per «L’Astrolabio» sono importanti anche cinquant”anni dopo?
«Insieme alla moglie Angela Staude, autrice della prefazione, abbiamo scelto di mostrare i primi passi della sua vocazione giornalistica. Gran parte dei 50 articoli sono scritti da un Tiziano autodidatta non ancora giornalista. Virtualmente era ancora un manager dell’Olivetti, ma è grazie alla borsa di studio che lo porta a New York che decide di diventare giornalista e mollare la carriera aziendale. Le cronache sono il battesimo della sua carriera di reporter e rivelano i temi che lo motiveranno per tutta la vita: la passione per la politica internazionale, i destini dei popoli, i conflitti e i mutamenti del mondo».
La figura di Terzani giornalista, di rilevanza assoluta e mondiale, passa (purtroppo) in secondo piano rispetto ai suoi ultimi lavori che ne hanno fatto prevalere una immagine da «santone». Personalmente apprezzo la scelta della foto di copertina del libro che ci riconsegna un uomo che studia, visita, si interroga e pensa. Sono esagerato in queste considerazioni?
«Il proposito – annuisce Loreti – è lo stesso di cinque anni fa, quando pubblicammo i suoi diari “Un’idea di destino”, cioè restituire a Terzani un profilo umano e letterario smontando le etichette che gli sono state attribuite. Sulla pietra tombale che lo ricorda c’è una sola parola che scelse per definire se stesso: “viaggiatore”. Stiamo parlando di uomo che parlava cinque lingue, laureato in Giurisprudenza col massimo dei voti, che visse oltre quarant’anni “a giro per il mondo” e nonostante le migliaia di avventure non si convertì mai a nulla. Fino all’ultimo amava ripetere “sono un fiorentino che ha fatto tante esperienze”. Era figlio di un meccanico e di una sarta, una bella lezione di umiltà, un uomo coi piedi per terra… e li ha utilizzati per viaggiare». (pa.be.)
L”intervista completa è su «sabato sera» in edicola dal 31 gennaio
Nella foto Alen Loreti