Calcio serie C, intervista al terzino Alessandro Garattoni: «Qui all”Imolese mi sento a casa»
Il primo terzino fluidificante nella storia del calcio italiano è stato Giacinto Facchetti, celebre numero 3 della gloriosa Inter degli anni ’60. Da allora il ruolo si è evoluto più di ogni altro, dando il colpo di grazia alle ali classiche, per diventare uno dei più importanti sotto l’aspetto tattico. Oltre a gamba e polmoni, sono richieste buone capacità tecniche al cursore di fascia, chiamato ad inserirsi in avanti con la necessaria continuità (cioè percorrendo 80 metri di campo dalle 10 alle 15 volte a partita), ma garantendo nel contempo quella protezione difensiva dalla quale un esterno basso non può prescindere.
Ma cos’è che rende più o meno bravo chi oggi interpreta questo delicatissimo ruolo?
«Credo sia determinante soprattutto la corsa – ha risposto il giovane Alessandro Garattoni, 21 anni compiuti il 23 gennaio, che di mestiere fa il calciatore dell’Imolese, giocando appunto esterno destro -. Perché bisogna andare su è giù per il campo tante volte. Inoltre è un ruolo che richiede sia la capacità di difendere che di attaccare. Tempo addietro il terzino veniva utilizzato solo per marcare, ora gli si chiede molto di più. Comunque bisogna essere capaci di difendere bene, perché sono le squadre che prendono pochi gol a vincere i campionati».
L’anno scorso con Gadda però non eri così arrembante e incisivo quando partivi dalla linea difensiva. Cosa è cambiato?
«Il modo di attaccare. Mister Dionisi vuole che facciamo il più possibile possesso palla. E quando il gioco si sposta sulla sinistra del campo, a destra si aprono degli spazi nei quali posso inserirmi più facilmente. Una questione legata ai tempi della manovra, che mi permettono di non dover partire da troppo indietro col pallone per arrivare sul fondo e crossare».
Hai iniziato questa stagione nel Crotone in B. Il mese di preparazione con l’allenatore Giovanni Stroppa cosa ti ha lasciato?
«E’ stata una bella esperienza. Il livello era piuttosto alto, ma allenarsi con giocatori bravi aiuta sempre a migliorarsi. Ho anche capito che per me era troppo presto per giocare in serie B, e che sarebbe stato meglio disputare prima un anno di serie C. Così quando hanno ripescato l’Imolese, al mio procuratore ho detto che mi sarebbe piaciuto tornare. Fortunatamente le parti si sono accordate subito».
C’è qualcuno fra i grandi interpreti del tuo ruolo a cui ti ispiri?
«Mi è sempre piaciuto Dani Alves, che per me è un po’ troppo, essendo uno dei terzini più forti al mondo, quindi impossibile da emulare. Restando in Italia mi piace parecchio Lazzari della Spal, che ha grande corsa e che come me ama portare su tanti palloni per arrivare sul fondo».
Ti senti già pronto per un eventuale salto di categoria?
«E’ presto per dire se sono pronto per la serie B. Ci sono ancora un bel po’ di partite da giocare in C e non posso sapere come le giocherò».
Si vocifera che il Cesena sia intenzionato a riprenderti in caso di promozione in serie C.
«E’ bello vedermi riaccostato alla squadra della città dove abito e dove ho fatto tutto il settore giovanile. Adesso comunque sto bene all’Imolese e quello che succederà al momento in cui rientrerò al Crotone non posso nemmeno immaginarlo ora». (a.d.p.)
L”articolo completo su «sabato sera» del 24 gennaio.
Nella foto (Isolapress): Alessandro Garattoni