Cimice asiatica, due bandi in Regione da 2,7 milioni di euro a favore delle aziende agricole per azioni a difesa dei frutteti
L’Emilia Romagna intensifica la lotta alla Halyomorpha halys, meglio conosciuta come cimice asiatica (proviene dalla Cina), insetto in grado di provocare gravi danni agli alberi da frutto (in particolare pero, kiwi, melo e pesco), tanto da costituire una grave minaccia per l’intero settore produttivo frutticolo. Attraverso un bando che resterà aperto dal 10 gennaio al 15 marzo, la Regione investe oltre 2,7 milioni di euro per azioni di prevenzione.
«Questo nuovo bando del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 è stato predisposto raccogliendo anche i suggerimenti e le esigenze espresse dagli agricoltori e dalle associazioni di categoria, legati alle caratteristiche delle aziende emiliano-romagnole anche per consentire l’accesso a realtà di dimensioni ridotte», spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli. In particolare si punta ad estendere la protezione degli impianti frutticoli tramite la chiusura laterale, con reti antinsetto, delle coperture antigrandine già esistenti. Modalità che ad oggi risulta essere il mezzo di prevenzione più indicato. «E’ un altro importante tassello che mettiamo in campo per limitare i danni provocati dalla cimice asiatica, cercando di salvaguardare gli equilibri biologici dei diversi agroecosistemi del nostro territorio», aggiunge l’assessore regionale.
I fondi sono destinati alle imprese agricole, che dovranno attuare un piano d’investimenti della durata massima di 12 mesi dalla data dell’atto di concessione del sostegno. Le spese ammesse, da un minimo di 2.500 euro a un massimo di 250 mila euro e finanziate al 50% dai fondi Psr, sono per l’acquisto e messa in opera di reti antinsetto (compresi i dispositivi di apertura/chiusura meccanizzata/automatizzata per l’accesso) esclusivamente a completamento di impianti di copertura esistenti e per l’acquisto e messa in opera di reti antinsetto monofila. Sono inoltre accettate le spese tecniche generali, come onorari di professionisti o consulenti, nel limite del 3% dell’importo ammissibile.
I criteri di priorità delle domande riguardano: il rapporto tra la superficie a frutteto oggetto di investimento e la superficie aziendale totale a frutteto; il grado di rischio di diffusione dell’infestazione, con maggiore punteggio alle aree ad alto rischio (pianura del reggiano, modenese, bolognese, ferrarese, ravennate e di Forlì-Cesena) e alla diversa suscettibilità delle specie frutticole. Ulteriori incrementi di punteggio sono destinati alle domande di superfici frutticole a produzione integrata (incremento del 30%) oppure già a coltivazione biologica o in regime di conversione (incremento del 100%). Le domande – come detto – potranno essere presentate dal 10 gennaio e fino alle ore 13 del 15 marzo, sulla piattaforma Siag di Agrea, l’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura (https://agreagestione.regione.emilia-romagna.it/siag/). Entro il 14 giugno i servizi territoriali competenti invieranno le domande al Servizio competitività delle imprese agricole ed agroalimentari, per la graduatoria generale che verrà emanata entro il 20 giugno 2019. (r.eco.)
L”immagine è tratta dal sito della Regione Emilia-Romagna