Inventare giochi da tavolo? Si può fare. Ecco le idee di alcuni appassionati dell”associazione imolese «I Ludici»
Chi è rimasto fedele ai grandi classici, come Monopoli o Risiko, può restare allibito dal numero di nuovi giochi da tavolo che le case editrici pubblicano ogni anno, che supera i duemila titoli. Anche le tipologie di giochi di società si sono moltiplicate: ci sono quelli legati esclusivamente (o quasi) alla fortuna (ad esempio Il gioco dell’oca), quelli di simulazione che si rifanno in una certa misura alla vita vera (giochi di strategia o guerra o investigazione, come, nell’ordine, Monopoli, Risiko, Cluedo), e poi ci sono i party game, il cui scopo è divertirsi in compagnia (ad esempio Trivial Pursuit). Ma come nascono i nuovi giochi da tavolo? Come per tutte le novità, fondamentale è l’idea. Fra gli appassionati di giochi di società che frequentano le iniziative dell’associazione culturale imolese I Ludici, specializzata nel mondo dei giochi, vi sono alcuni giocatori che hanno deciso di «passare dall’altro lato» e scrivere i propri giochi da tavolo.
E’ il caso, ad esempio, di Massimo Ferretti e Simona Frontali, ideatori di Poliziopoli, un gioco di simulazione per famiglie «per scoprire, divertendosi, il mondo della polizia che spesso non è così noto ai più», spiega. In Poliziopoli ogni giocatore, da due a sei per età comprese fra i 6 e i 99 anni, come si legge nelle istruzioni, deve immedesimarsi in una volante di polizia in turno e svolgere i differenti ordini di servizio ma anche le emergenze e gli imprevisti. «Il mondo della polizia affascina i piccoli ma anche i grandi – racconta – e in pochi conoscono le procedure, i termini specifici o la scala dei gradi. L’obiettivo di questo gioco è divertirsi imparando qualcosa». Vince chi ottiene il grado massimo e diventa capo della polizia. «Ci è voluto poco tempo per pensarlo, ben otto anni fa, ma tantissimo tempo per idearlo, svilupparlo e realizzarlo un poco alla volta, carta per carta e pedina per pedina – racconta Ferretti -. Ora lo stiamo testando con gli amici e con l’aiuto dei giocatori esperti dei Ludici, ad ogni partita capita di dover correggere qualcosa ma oggi possiamo dire di avere creato un gioco da tavolo vero e proprio, originale e che personalmente ci piace e soddisfa molto. Il sogno, ora, è quello di pubblicarlo con una casa editrice per giochi di società».
E” però anche il caso di Gianluigi Giorgetti e Andrea Marchi di Atuttotondo edizioni che hanno già pubblicato tre titoli e ne stanno testando un quarto, Wrestling spot. Grazie ad un neologismo ideato da loro stessi oggi esistono anche i giochi «controcompetitivi», nei quali «la vittoria è individuale ma i giocatori sono chiamati a collaborare per avere più possibilità di vincere», spiegano i due. «La vera competizione è sulla collaborazione – continuano -: più e meglio collabori, più hai possibilità di vincere, raggiungendo lo scopo del gioco divertendosi e imparando. Il nostro scopo, invece, è quello di diffondere lo spirito collaborativo attraverso un’attività artistica ma anche etica». I due, di Forlì e Fusignano ma associati ai Ludici imolesi, hanno già auto-editato alcuni titoli ed ora stanno sviluppando e testando Wrestling spot, un gioco a base di wrestling dove per fare punti si deve fare spettacolo e quindi, proprio come nella celebre disciplina di lotta, accordarsi fra giocatori-lottatori anziché colpirsi e basta. «Un gioco che si basa sulla fiducia – spiegano – al quale stiamo lavorando da un paio di mesi e che stiamo ancora perfezionando». (mi.mo.)
L”articolo completo su «sabato sera» del 10 gennaio.
Nella foto: Massimo Ferretti e Simona Frontali con Poliziopoli