Via le traduzioni in arabo dall”ospedale, il M5S vota la mozione della Lega. La precisazione dell”Ausl
Nel consiglio comunale di martedì sera, con i voti di Lega e 5Stelle e l’astensione del Pd, è stata approvata la mozione presentata dal consigliere del Carroccio, Daniele Marchetti affinché la cartellonistica delle strutture sanitarie sia solo in italiano e in inglese. Politicamente parlando la maggioranza, compatta, ha votato una mozione presentata da un partito, formalmente, all’opposizione, la Lega.
Tema del contendere, anch’esso di forma (o propaganda politica) più che sostanza, ovvero l’eliminazione dai cartelloni dell’ospedale delle indicazioni tradotte anche in arabo. “Non si tratta di razzismo, anzi – ha detto Marchetti -: così non verranno discriminate tutte le etnie non arabofone presenti sul nostro territorio. Perché l”arabo e non il francese (molto diffuso, tra l”altro, nei Paesi francofoni dell”Africa) piuttosto che il cinese o il filippino?”. “Sia chiaro sin da ora che l”approvazione di questa mozione non comporterà alcun aumento di spesa pubblica – ha aggiunto Marchetti -: l”operazione riguarderà le installazioni per reparti di nuova apertura, le segnaletiche logorate o quelle oggetto di traslochi. E’ in questo modo, graduale, che arriveremo alla sostituzione completa della cartellonistica”. Insomma approvata la mozione del Comune di Imola ora secondo Marchetti l’Ausl di adeguerà.
Ma su questo punto, l’Azienda sanitaria imolese ci ha tenuto a precisare con una nota che non è proprio così. La scelta di tradurre in arabo, francese ed inglese venne presa nel 2004, poi, “come chiarito in una nota informativa inviata al Comune di Imola il 12 dicembre, già da molti anni, dal 2010 circa, ogni qualvolta la segnaletica esige di essere sostituita la sola traduzione presente è quella in lingua inglese, pur restando presenti, residualmente e per la segnaletica dei punti di maggior afflusso, alcuni cartelli multilingue”.
Il motivo? Troppe scritte e poco spazio complicavano la lettura invece di facilitarla. Per non parlare del fatto che le traduzioni in arabo possono essere diverse a seconda del paese. Da qui la scelta, più o meno contestuale, di affidarsi ai “codici colore”, comprensibili a prescindere dalla lingua e dall”età (tanto per capirci i famosi pallini a terra che disegnano i percorsi all’interno dell’ospedale). Una decisione che discende dal lavoro costante di aggiornamento che si fa sulla cartellonistica “attraverso il gruppo di lavoro con tecnici, comunicatori e cittadini del Comitato consultivo misto (Ccm) degli utenti definito “gruppo accesso ed equità” che sceglie, per l’appunto, le modifiche da fare nella cartellonistica (ad esempio per nuovi reparti o modalità di accesso)”.
Detto ciò, l’Ausl ci ha tenuto anche a ribadire che “si impegna costantemente a favorire l’orientamento di tutte le persone che a vario titolo accedono alle proprie strutture, garantendo a coloro che hanno maggiori difficoltà per qualsivoglia motivo, una attenzione ed un supporto particolari, per raggiungere obiettivi di massima equità e comprensibilità dei messaggi, senza alcuna velleità discriminatoria”. (l.a.)