Orari dei treni, due fermate in più a Ozzano Emilia, ancora nulla di fatto per Castel San Pietro e Varignana
Dopo le polemiche seguite all’avvio del nuovo orario dei treni, qualcosa si è mosso, ma non tutti sono soddisfatti, in particolare i castellani. Come si ricorderà, il 9 dicembre scorso Trenitalia ha introdotto, in accordo con la Regione, una serie di modifiche agli orari delle corse da Bologna verso la Romagna e viceversa, con il duplice obiettivo di accorciare i tempi di percorrenza per chi viaggia da Bologna a Ravenna e potenziare (inserendo corse cadenzate allo stesso minuto di ogni ora) il Servizio ferroviario metropolitano (Sfm), la cosiddetta «metropolitana di superficie» che collega il capoluogo con Imola facendo tutte le fermate.
Alla prova dei fatti, però, i nuovi orari hanno creato non pochi disagi ai pendolari delle stazioni minori del sistema Sfm, per restare al nostro territorio parlia-mo di quelle di Castel San Pietro, Varignana e Ozzano Emilia. La situazione ha innescato l’immediata mobilitazione dei pendolari, supportati dai loro sindaci, che si sono attivati con la Regione e Trenitalia per ottenere modifiche a favore dei propri concittadini.
Fausto Tinti, il sindaco di Castel San Pietro, e Luca Lelli di Ozzano, a metà dicembre hanno incontrato la Regione, insieme alla collega di San Lazzaro. E la protesta, come detto, ha già prodotto qualche risultato. A Ozzano, come rac-conta lo stesso sindaco Lelli sulla sua pagina Facebook, «Il regionale 2920 per Bologna ferma da oggi anche ad Ozzano (alle 7.16) per arrivare a Bologna alle 7.32. Questa è una novità assoluta, da tempo richiesta che va a colmare un “buco” tra le altre due corse del mattino (6.59 e 7.47) verso il capoluogo. Ripristinata invece la fermata del regionale veloce da Bologna (partenza alle 17.32) ad Ozzano alle 17.41. Questa modifica riduce il disagio indotto dalla cancellazione di 2 delle 4 fermate ad Ozzano nell’orario di punta del pomeriggio introdotto a dicembre».
Se i pendolari ozzanesi possono tirare un sospiro di sollievo, per quelli del territorio castellano, invece, la lotta non è ancora finita. Barbara Boninsegna, che ogni giorno parte da Castel San Pietro per raggiungere Lugo per lavoro, conferma: «Tra le modifiche apportate non c’è nulla per Castello…». Stesso discorso per Varignana, come precisa via social network lo stesso sindaco Tinti che annuncia l’intenzione di rivolgersi nuovamente all’assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Donini, per «segnalare questa insufficienza, chiedendo di risolvere questa criticità e altre ancora presenti». Nella stessa situazione, ad esempio, c’è ancora San Lazzaro dove, almeno per il momento, non si registrano novità.
L’agguerrito comitato dei pendolari costituitosi proprio in queste settimane (dopo la raccolta di firme avviata on-line a dicembre come «Pendolari Caselle») dice di avere ricevuto dal sindaco Isabella Conti «rassicurazioni in merito all’intenzione della Regione di accettare le richieste di modifica dell’orario». Ma in attesa che le promesse si traducano in fatti, i pendolari non stanno comunque a guardare e nei giorni scorsi hanno ribadito, in una lettera rivolta all’assessore Donini e postata sulla pagina Facebook «Comitato pendolari di Romagna RomBo», le cause del loro disagio. «Il nodo è la completa mancanza di collegamenti ragionevoli verso le stazioni “minori” tra le 17.49 e le 19.08 – spiega Stefania Scarale, che vive a San Lazzaro e lavora a Imola –. Vogliamo inoltre segnalare che dal 10 dicembre il ritorno verso la Romagna è da incubo». (mi.ta.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 17 gennaio
Nella foto Barbara Boninsegna (a sinistra) e Stefania Scarale