“Orgoglioso delle piste ciclabili e di uno sviluppo che è ripartito”, tempo di bilanci per il sindaco Lelli
Sviluppo alla viabilità ciclopedonale, revisione e ripresa della pianificazione urbanistica dopo il fallimento delle imprese edili. Secondo il sindaco Luca Lelli, sono due dei segni positivi di questi cinque anni. Lelli ha già annunciato l’intenzione di ricandidarsi per il secondo mandato con una lista civica. che si chiamerà Passione in Comune con la quale “andare oltre gli steccati ideologici”.
A quattro mesi dalle amministrative (fissate ad oggi per il 26 maggio) è tempo di bilanci. Di cosa è maggiormente orgoglioso di questi cinque anni da sindaco e cosa c’è ancora da fare a Ozzano?
«Tra le cose fatte metto il grande sviluppo che stiamo dando alle piste ciclopedonali, non era nel nostro programma ma siamo stati bravi ad approfittare del bando periferie, e per fortuna non siamo finiti tra quelli bloccati dal Governo, e del bando ciclovie della Regione per Ponte Rizzoli. Un’altra cosa, che spero si vedrà a breve, è la pianificazione urbanistica. Cinque anni fa nel giro di pochi mesi ci sono stati i fallimenti Di Giansante e della coop. Cesi, due degli attori dello sviluppo del ventennio precedente, che si sono portati dietro anche altri, come Sucina. Così della pianificazione approvata nel 2012 non è partito nulla, in più c’erano fallimenti e subentri, cantieri bloccati, una fase delicata che abbiamo gestito, ritengo nel migliore dei modi, e nel 2017 abbiamo potuto rifare il Poc inserendo gli interventi che servivano».
Quali sono le differenze rispetto alla vecchia pianificazione urbanistica?
«Essenzialmente due: nel nuovo Poc le fideiussioni sono al cento per cento e la separazione tra i tempi di esecuzione delle opere pubbliche e i relativi interventi di espansione urbanistica, questi ultimi si possono anche non fare. Così, in primavera dovrebbero partire i lavori di De Toschi per il quarto braccio della rotonda di Tolara da via Nardi, per i quali abbiamo approvato l’esecutivo in Giunta a metà dicembre. Un altro progetto che sono contento di aver concluso è il Ramazzini, oggetto di svariate inaugurazioni con problemi e ritardi. Ora nell’edificio è operativo il Poliambulatorio del Ramazzini sul lato via Emilia, la sede dell’Ausl sul lato posteriore e a febbraio la Pubblica assistenza dovrebbe finalmente entrare nella sua sede, negli spazi sopra l’Ausl. Quanto era previsto nel protocollo è stato completato, inoltre, lo spostamento dell’Ausl ha portato ad affittare la vecchia sede di distretto all’Inps, che prima era a San Lazzaro, quindi un ulteriore servizio a Ozzano a disposizione dei cittadini».
A parte i fallimenti dei colossi dell’edilizia, quando è diventato sindaco lo scenario della zona industriale era desolante quanto a capannoni sfitti, ora no. A chi deve dire grazie?
«Devo dire grazie al tessuto produttivo locale che è fautore del rilancio a partire dalla realtà più grande, l’Ima, seguita dalla seconda azienda del territorio, che è Fatro. Poi ci sono tutti gli altri imprenditori fino ai più piccoli e ai commercianti, gente che tiene vivo il territorio. Se l’economia non fosse ripartita non avremmo avuto effetti apprezzabili, ma senza l’impegno del territorio non sarebbe stato sufficiente. E a Ozzano parliamo di aziende manifatturiere, ricchezza tangibile, posti di lavoro. Non a caso la recente ricerca della Città metropolitana sulla fragilità demografica, economica e sociale hanno stabilito che Ozzano è il comune meno fragile di tutta l’area. Questo è dovuto alla presenza robusta delle aziende che portano reale ricchezza sul territorio». (l.a.)
L”intervista completa è stata pubblicata sul “sabato sera” del 10 gennaio.
Nella foto Luca Lelli