I parcheggi in rosa a Imola
Ripubblichiamo qui uno dei nostri primissimi post d’esordio, nell’ormai lontano 2012. Come sapete il nostro archivio non è purtroppo accessibile per motivi tecnici e abbiamo deciso di riaggiornare le informazioni di servizio più importanti.
I «parcheggi in rosa» sarebbero davvero una bella invenzione se solo venissero occupati da chi ne avrebbe diritto, vale a dire donne in dolce attesa o con bebè a bordo fino a 12 mesi di età.
A Imola sono, collocati sia nelle aree di sosta libera che nei parcheggi a sbarre a pagamento (qui la mappa). Ma trovarne uno libero in centro al mattino, soprattutto nei giorni di mercato, è altamente improbabile.
Sarà capitato anche a voi di veder scendere dall’auto comodamente parcheggiata nello spazio “rosa” il furbo/a di turno, senza pargoli al seguito né col pancione in bella mostra. Purtroppo tutto è lasciato alla sensibilità e al senso civico dei cittadini, come si legge nei cartelli che li segnalano: «Invitiamo a lasciare la disponibilità dello spazio agli autoveicoli con a bordo donne in gravidanza o bebè fino all’anno di età. Questa indicazione non costituisce una prescrizione ai sensi del codice della strada ma è un invito a compiere un atto di civiltà».
Altre città hanno cercato di ovviare al problema prevedendo un apposito contrassegno da esporre sul cruscotto dell’auto, rilasciato a chi ne ha diritto. Ma anche questo escamotage non sarebbe risolutivo come spiegano da Area Blu, la società che a Imola gestisce la sosta. «I parcheggi rosa non sono contemplati dal codice della strada, che permette di riservare dei posti solo per residenti, disabili e scarico merci. Pertanto non vi sono strumenti per sanzionare chi li occupa senza averne diritto, possiamo solo affidarci al buon senso delle persone». Che a quanto pare spesso dimostrano di non averne, non vi pare?