Beppe Grillo firma il Patto pro-scienza di Burioni, insorgono i no-vax. Ma le adesioni all’appello volano
La notizia che Beppe Grillo ha firmato insieme a Matteo Renzi l’appello pro-Scienza promosso dal noto virologo Roberto Burioni, bestia nera degli anti-vaccinisti, ha fatto il giro del web. Colti alla sprovvista molti di quegli attivisti ed elettori 5Stelle, che notoriamente avevano visto proprio in Grillo un grande sostenitore delle ragioni no-vax. La parte dell’appello nel quale si sostiene che «l’anti-vaccinismo» è quella pseudo-scienza o pseudo-medicina da «non tollerare» ha scatenato sulla rete accuse di ogni tipo, da «traditore» a «ti ho votato ma non sei più credibile». Costringendo Grillo sulla sua pagina Fb e su beppegrillo.it a precisare: «Non c’è stata nessuna svolta, io critico l’obbligatorietà dei #vaccini, che è questione politica; non i vaccini in sé, che quando sono sicuri ed efficaci rappresentano il frutto della scienza». Tradotto, i vaccini fanno bene ma sono contro l’obbligatorietà. Però ha aggiunto «la Lorenzin credeva che io fossi no-vax: un ragionamento da terrapiattisti radicali».
Nel frattempo ne ha guadagnato in notorietà l’appello, tanto che nel giro di due giorni vanta già oltre 120 firmatari compresa la stessa senatrice Beatrice Lorenzin (già ministra della Sanità del Governo Gentiloni) alla quale si deve il famoso decreto per l”obbligatorietà delle vaccinazioni per poter frequentare le scuole italiane, tanto contestato proprio dai no-vax, e se vogliamo anche da Grillo.
Comunque sia, spulciando nell’elenco dei firmatari del Patto troviamo anche vari eletti nelle fila del M5S come i deputati Marco Bella (professore dell’Università la Sapienza) e Fabiola Bologna (neurologa), la senatrice Maria Domenica Castellone (ricercatrice Cnr) e l’eurodeputato Piernicola Pedicini (fisico medico), poi il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, giornalisti come Enrico Mentana e Myrta Merlino, Maria Grazia Pascucci (pediatra e responsabile programmi vaccinali della Regione Emilia Romagna) o Stefano Vella, direttore di Dipartimento, dell’Istituto Superiore di Sanità.
Burioni ha commentato: «Beppe Grillo e Matteo Renzi hanno sottoscritto (insieme a molti altri), un patto a difesa della scienza. Perché ci si può dividere su tutto, ma una base comune deve esserci. La scienza deve fare parte di questa base. Perché non ascoltare la scienza significa non solo oscurantismo e superstizione, ma anche dolore, sofferenza e morte di esseri umani. Oggi sono molto contento, perché due persone rivali e distanti sono d’accordo sul fatto che non possiamo permetterci di buttarla via».
Nella foto grande: a destra Beppe Grillo a Imola nel 2015, a sinistra Roberto Burioni a Imola due mesi fa in occasione della presentazione del suo libro «Balle mortali» all’interno della rassegna curata da CooperAttivaMente (il cartellone voluto dal Consiglio di zona dei soci Coop Alleanza 3.0 e dalla Cooperativa Bacchilega, editrice del «sabato sera»).
Nelle altre foto i post pubblicati sulle pagine Fb di Burioni e Grillo, due immagini della serata imolese di Burioni a novembre.