Il Comitato per il prolungamento della ciclabile di via Emilia levante: «L”opera è necessaria e deve essere completata»
Lo stallo di Autostrade Spa col Governo e la revisione del passante di Bologna stanno facendo preoccupare tutti coloro che contavano sui fondi dell’accordo per la quarta corsia dell’A14 per la realizzazione di opere attese da tempo. Uno di questi è il Comitato per il prolungamento della ciclabile di via Emilia levante, che a Imola ha raccolto negli anni circa 2.000 firme a sostegno dell’opera, ovvero un tratto di 800 metri che dal Toys Store arriva fino a via Gratusa.
La precedente Amministrazione Manca l’aveva inserito nel Piano degli investimenti insieme alla nuova rotatoria tra la via Emilia e via Zello per un totale di 2,1 milioni di euro. La Giunta Sangiorgi, nell’ultima modifica del Piano fatta a novembre, ha confermato la rotonda per il 2019, ma lo stop a Roma non rassicura il Comitato, che ora chiede garanzie al Comune in nome della sicurezza e della mobilità sostenibile.
Il 3 ottobre erano stati ricevuti dall’assessore ai Lavori pubblici, Massimiliano Minorchio, al quale avevano ripresentato le firme raccolte. «L’assessore è stato molto disponibile – sottolinea una dei portavoce del Comitato, Mara Carmonini, che abita proprio nella zona interessata -. In nostra presenza ha chiamato al telefono i tecnici di Area Blu per chiedere ragguagli sul progetto ed eventuali difficoltà». Su quel tratto, ad esempio, esiste un problema di competenza, perché oltre il cartello Imola (proprio all’altezza del Toys) la strada diventa statale e la responsabilità dell’Anas, la cui autorizzazione è necessaria per qualunque tipo di intervento. «Ci risulta che il Comune avesse già presentato, a suo tempo, la domanda per svolgere i lavori» dice Carmonini. Addirittura c’era in ballo un’ipotesi di passaggio di competenza di tutto quel tratto di statale al Comune, con i relativi oneri di manutenzione e lo spostamento del cartello Imola all’altezza di via Gratusa. Ma questo era legato all’intero progetto, rotatoria compresa.
In attesa che si definisca il destino di quarta corsia e relative opere connesse, il Comitato vorrebbe sapere dal Comune che intenzioni ha sulla ciclabile, per loro prioritaria. «Abbiamo avuto assicurazione che saremmo stati ricontattati – dettaglia Carmonini -, ma non ci ha richiamato nessuno. Ho telefonato invece io, più volte, alla segreteria di Minorchio che mi ha ribadito che la ciclabile, insieme alla rotatoria all’incrocio tra via Emilia e via Zello, è legata i lavori della quarta corsia dell’autostrada».
Ma è proprio questo che preoccupa e ha convinto il Comitato a prendere nuovamente carta e penna. Soprattutto in considerazione del fatto che, sempre nel Piano degli investimenti, il Comune ha inserito e finanziato la realizzazione di altre piste ciclabili, ad esempio su viale della Resistenza. «In quella zona ci sono alternative per ciclisti e pedoni, ma in via Emilia levante no – ragiona Mauro Becca, altro portavoce del Comitato -. Eppure per l’intervento su via della Resistenza sono stati trovati quasi 300.000 euro. Io lavoro a Forlì, in quelle zone la via Emilia è stata tutta ciclabilizzata. Piuttosto che costruire ciclabili poco utilizzate, come sulla via Selice, meglio farle dove sono davvero necessarie. Noi sono quindici anni che aspettiamo, prima non c’erano i soldi, poi si sono trovati, ora è tutto sospeso, eppure l’assessore Minorchio ci aveva detto che si sarebbe fatta quando gli abbiamo presentato le firme e il progetto».
«Mi sono rivolta anche alla Sangiorgi presentandomi durante l’orario di SindacAscolta – aggiunge Carmonini -. Dopo tre ore sono stata ricevuta dalla sindaca, che conosco bene dai tempi in cui lavorava per la Uil. Quel giorno ero abbastanza arrabbiata. La sindaca mi ha risposto come Minorchio, tra l’altro l’ha chiamato al telefono proprio davanti a me».
Nonostante la disponibilità manifestata, i dubbi e i timori permangono, dato che quegli 800 metri di ciclabile continuano ad essere vincolati a decisioni di altri, Autostrade Spa e del Governo. (mi.ta.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 10 gennaio
Nella foto i portavoce del Comitato: Matteo Masi, Mara Carmonini e Mauro Becca