Il picco dell”influenza arriverà tra fine gennaio e inizio febbraio, ma i vaccinati sono in aumento
Tra Natale 2017 e l’Epifania dello scorso anno tantissimi italiani erano finiti ko a causa dell’influenza. Quest’anno invece i casi crescono più gradualmente e il picco della malattia, che ha risparmiato le feste, è atteso tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio. Tale picco avrà però, stando alle previsioni degli esperti, un’incidenza minore rispetto alla scorsa stagione.
Il perché di questo ottimismo si basa sul successo della campagna antinfluenzale di quest’anno, rafforzata dalla corrispondenza tra i virus in circolazione e i vaccini somministrati. I numeri, non ancora consolidati, ma comunque significativi, li fornisce il dottor Roberto Rangoni, responsabile prevenzione malattie infettive del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl di Imola: «Le dosi acquistate dall’Ausl di Imola quest’anno, che in buona approssimazione sono quelle somministrate, sono state 27.200 (13.500 di vaccino split tetravalente e 13.700 di vaccino adiuvato trivalente, raccomandato per gli ultrasettancinquenni) – spiega -. Lo scorso anno le dosi somministrate furono 23.587, un numero sensibilmente inferiore pur determinando un tasso tra i migliori in regione. Un ulteriore elemento che fa ben sperare è che i virus influenzali circolanti quest’anno sono in gran parte A (H1N1 e H3N2) e quindi sono ben correlati con i ceppi vaccinali somministrati».
Pare insomma avere funzionato la maxi campagna a favore del vaccino svolta dai Comitati aziendali degli utenti (Comitato consultivo misto e Comitato utenti e familiari) con alcuni medici di medicina generale, che tra ottobre e dicembre 2018 hanno effettuato 20 «incursioni» nei centri sociali, tra tombole, pranzi, cene e incontri associativi. «Visti i buoni risultati dello scorso anno, abbiamo scelto di proseguire con questa formula smart, che ci ha permesso di incontrare le persone durante i tanti eventi ricreativi già previsti, per spiegare loro l’importanza di aderire alla campagna vaccinale», racconta il direttore di distretto Alberto Minardi.
Grazie a queste incursioni, è stato possibile dare a circa 2.700 persone, con particolare riguardo per gli ultrasessantacinquenni e per quelli affetti da patologie croniche, informazioni su come e dove effettuare la vaccinazione. «Una sorta di “educazione tra pari e di comunità” – conclude Minardi – che ci pare il modo migliore per stare davvero accanto ai nostri cittadini per informarli correttamente e con grande semplicità su come prendersi cura della propria salute. Per questa azione di comunità, vorrei davvero ringraziare tutti i volontari dei Comitati aziendali, i medici di famiglia, le comunità parrocchiali, gli organizzatori degli eventi ed i cittadini che ci hanno sempre accolto benissimo».
Nelle foto alcuni momenti delle incursioni svolte nei centri sociali per sensibilizzare i presenti alla vaccinazione antinfluenzale