«Buona settimana», prossimamente al via la nuova rubrica di Marco Raccagna su «sabato sera»
Dai prossimi numeri di «sabato sera», nello spazio «lettere e commenti», inizierà la pubblicazione di una nuova rubrica, dal titolo accattivante «Buona settimana», una sorta di Buon giorno tarato sui tempi di uscita del settimanale. A commentare fatti o argomenti sarà l’ex segretario dell’Unione territoriale del Partito democratico, Marco Raccagna. L’idea della collaborazione è nata a seguito di un’intervista che pubblichiamo qui di seguito, divenuta l’incipit ideale per dare il la alla nuova collaborazione.
Raccagna, dopo la sconfitta alle elezioni amministrative del giugno scorso, lei ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di segretario dell’Unione territoriale del Partito democratico. Anzitutto, che significato va dato a tale gesto?
«Il significato credo sia semplice. Abbiamo perso le elezioni amministrative imolesi, nonostante un buon risultato del Pd, arrivato al 34 per cento. Non è questo il luogo per analizzare e discutere come mai questo sia accaduto. Ho ritenuto normale assumermene la responsabilità, aldilà di quello che ognuno di noi possa pensare e dei meriti e demeriti che si possano attribuire. E ho ritenuto che questo mio atto dovesse essere incontrovertibile. Non dare cioè adito a interpretazioni. Mi sono dimesso, mi sono anche licenziato e allontanato dalla vita politica locale e oggi non ho alcun ruolo. So che questa normalità ha destato qualche stupore. Ma solo in chi non mi conosce».
Ricoprire la carica di segretario dell’Unione territoriale era un lavoro vero e proprio, per tempo impiegato e per stipendio corrispostole. Ora che lavoro fa?
«Naturalmente, dopo più di vent’anni svolti nel partito e nell’amministrazione pubblica, non è stato facile cambiare totalmente vita. Fino ai primi mesi del 2019 sto collaborando con diversi soggetti e dalla primavera avrò un impiego a tempo indeterminato nel privato. Ho impiegato qualche mese, ma evidentemente a volte fare le cose con onestà, impegno e competenza, fa acquisire credibilità a prescindere. Sto scrivendo anche un libro. L’ho appena iniziato».
Di cosa tratta?
«E’ quasi autobiografico. Si intitolerà “E adesso?” Somiglia all’opera che ha permesso a Francesco Piccolo, scrittore e sceneggiatore, di vincere il premio Strega nel 2014».
Quindi qual è, ora, il suo rapporto con la politica?
«A uno come me la passione e l’interesse per la politica, per la cosa pubblica, non scemerà mai. Io “parteggio” fin da ragazzo e non sono indifferente, come ricordava il grande Antonio Gramsci. O come dice Nanni Moretti nel suo nuovo film: io non sono mai stato e non sarò mai imparziale. E continuerò a comportarmi così. Viviamo un’epoca fin troppo superficiale. Non ci prendiamo più il tempo per riflettere e comprendere. Non sono e non sarò mai un nostalgico. Credo tuttavia che si possano trovare spazi piccoli e grandi in cui, pur rispettando la modernità, la velocità, la socializzazione immediata dei concetti, si riesca ad essere meno superficiali e a svolgere un ruolo culturale e politico, pur senza avere incarichi e ruoli nei partiti».
In effetti in tempi di social network, ove la discussione è fatta perlopiù di frasi lapidarie e concetti poco o per nulla argomentati, c’è invece la necessità di riflettere, di approfondire. E in tempi di forti contrapposizioni, anche di dialogare. Come sta faticosamente cercando di fare il «sabato sera» dando sempre più spazio alle opinioni, ai commenti, alle argomentazioni dei lettori e di chi ha qualcosa da dire. (fu.an.)
Nella foto Marco Raccagna