Antenne per la telefonia mobile, i controlli annuali dell”Arpae indicano valori nella norma a Imola
“I valori misurati nelle tre indagini strumentali effettuate risultano conformi ai limiti imposti dalla normativa vigente in materia di protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”. Lo scrive Arpae nella relazione inviata al Comune di Imola, nella quale vengono riportati gli esiti delle indagini strumentali dei livelli di campo elettrico ad alta frequenza effettuati, nel corso di una giornata, ad inizio ottobre, dal personale tecnico dell’Arpae stessa.
«Le indagini strumentali sono state effettuate sugli impianti di telefonia mobile posti in viale Amendola; viale Saffi e viale Guerrazzi su richiesta dell’Amministrazione stessa a seguito delle richieste ricevute dai presenti durante l”incontro pubblico de 23 luglio per la presentazione del Piano annuale della telefonia mobile» aggiungono dal Comune. Si tratta del Piano redatto con le nuove richieste dei gestori, come previsto dal Regolamento voluto dall’allora Giunta Manca quattro anni fa e approvato all’unanimità dal Consiglio comunale.
Alla riunione di luglio parteciparono appena cinque persone nonostante le richieste per ben nuove 14 aree di ricerca e 9 nuovi impianti veri e propri. Evidentemente i timori dell’inquinamento elettromagnetico nel tempo da parte dei cittadini sono diminuiti. Comunque sia, Arpae ogni anno monitora l’impatto elettromagnetico attraverso l’analisi di tre siti e «per quanto riguarda gli anni precedenti, le analisi hanno registrato situazioni sempre ben all’interno della norma» precisano dal Comune.
Oltre che sui tre impianti, su richiesta del Comune l’Arpae ha effettuato indagini strumentali nel corso di una giornata anche nelle abitazioni private in via Anna Frank 9 e 21. Inoltre, in un’abitazione privata posta in via Anna Frank 9 è stata effettuata anche una campagna di monitoraggio in continuo, svoltasi dall’1 ottobre 2018 al 25 ottobre 2018, per un totale di 25 giorni, pari a 600 ore di acquisizione dati. In tutti i casi esaminati sono stati riscontrati valori posti all’interno dei limiti previsti dalle normative vigenti. (r.c.)
Foto d”archivio