Massimiliano Mascia e il libro in cui racconta se stesso, il San Domenico, la sua idea di cucina
«Il San Domenico è la mia casa, mi ha coccolato e fatto innamorare fin da quando ero bambino, quando ancor prima di entrare, già dai giardini sentivo il profumo del pane che stava per essere sfornato»: così Massimiliano Mascia scrive nelle prime righe del libro «Massimiliano Mascia, il San Domenico di Imola. Piatti e sogni di un cuoco tra le stelle», edito da Minerva per la collana Ritratti di Gusto. Un libro in cui lo chef del ristorante stellato imolese (due stelle Michelin) vuole raccontare, attraverso le sue ricette, la sua «idea di cucina che cerca di rispettare la materia prima, il territorio, le stagioni, i sapori e i colori senza alterarli ma, al contrario, esaltandoli grazie alla semplicità».
Presentato recentemente con un evento a palazzo Sersanti, il libro è diviso in quattro menù rigorosamente stagionali in cui si trovano le ricette cult del San Domenico, eredità dello zio Valentino Marcattilii, ma anche piatti nuovi e freschi che testimoniano il recupero della tradizione e la necessità di innovare. Ad intervallare le ricette ci sono souvenir e suggestioni per scoprire la cucina del San Domenico, come l’importanza della materia prima, attorno cui tutto ruota, fino alla ricerca della perfezione per garantire qualità a 360 gradi.
Lo chef condivide con i lettori i suoi consigli su come sfruttare al meglio ogni stagione e i suoi prodotti: l’inverno ad esempio è caratterizzato da ortaggi e frutti che sfidano il gelo, la primavera è invece definita «stagione perfetta» perché regala non solo il meglio della terra, ma testimonia anche la rinascita entusiasta della natura.
Tra le ricette, Massimiliano Mascia racconta il suo percorso, dalla scuola alberghiera alle diverse esperienze all’estero, con aneddoti di vita ed esperienza, ricordi, sogni e visioni: le prime volte al ristorante e la precisione ereditata dagli zii, la voglia di dialogare con il suo pubblico attraverso il meglio della tradizione regionale. Non solo l’abilità per una buona cucina, ma anche lo «sbuzzo», sintesi tutta romagnola di fantasia, estro, tecnica, intuito e manualità.
Il servizio completo è su «sabato sera» del 20 dicembre
Nella foto di Nikoboi: da sinistra Valentino Marcattilii, il giornalista Mauro Bassini, Max Mascia ed Elisa Azzimondi, direttrice della collana Ritratti di Gusto delle Edizioni Minerva