In un libro di Roberta Mira edito da Coop Bacchilega il repertorio delle stragi nazifasciste nel territorio imolese
Quando si parla di stragi naziste e fasciste la mente va subito a episodi come Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema o le Fosse Ardeatine, ma, oltre a questi terribili avvenimenti, sono innumerevoli i fatti violenti terminati con l’uccisione di persone avvenuta non in combattimenti o scontri con i partigiani, ma per rappresaglia o per altre azioni fini a se stesse perpetrate contro i civili o comunque persone indifese.
Anche il nostro territorio non è stato immune da episodi di sangue ed è stato possibile documentarli con precisione grazie all’imponente lavoro che ha permesso di pubblicare l’Atlante delle stragi naziste e fasciste compiute tra l’estate del 1943 e la primavera del 1945 in Italia.
La storica bolognese Roberta Mira ha esaminato in particolare i fatti legati al nostro territorio e ne è nata una pubblicazione intitolata «Stragi naziste e fasciste nell’imolese», edita da Bacchilega editore. Il suo accurato lavoro ha portato alla realizzazione di 89 schede di episodi avvenuti nel nostro territorio e di 11 episodi avvenuti altrove, che hanno coinvolto persone residenti nel circondario, per un totale di 100 schede.
Le vittime complessive per questi casi di violenza sono 179 sul territorio imolese, che salgono a 220 con le persone uccise fuori dai suoi confini.
L”articolo completo è su «sabato sera» del 6 dicembre
Nella foto dell”Archivio Cidra un”immagine del gennaio 2944 davanti al poligono di tiro di Bologna, in via Agucchi, prima della fucilazione di antifascisti, tra cui gli imolesi Alfredo e Romeo Bartolini, Alessandro Bianconcini e il professor Francesco D”Agostino