Al via il nuovo orario dei treni, i vantaggi della tratta Imola-Bologna alla prova dei fatti
Trenitalia la definisce «piccola rivoluzione» per dare l’idea di cosa capiterà con l’entrata in vigore del nuovo orario che interessa complessivamente la linea Bologna-Ravenna-Rimini e sarà attivo da domani, domenica 9 dicembre. Qualche numero per cominciare, prendendo in considerazione solo le stazioni ferroviarie del nostro circondario e dintorni: a Imola si fermeranno complessivamente 30 treni in più nell’arco della giornata rispetto agli attuali 90 per un totale di oltre 120. Più arrivi e partenze anche a Varignana (si calcola un 50 per cento in più rispetto alle 29 attuali), che entrerà a pieno titolo così nel Servizio ferroviario metropolitano (Sfm). Più o meno invariati, ma più regolari, i treni per Castel San Pietro e Ozzano Emilia.
La rimodulazione è stata elaborata da Ferrovie dello Stato in accordo con la Regione per raggiungere tre obiettivi: ridurre i tempi di percorrenza da Bologna a Ravenna, migliorare l’offerta sulla tratta da Bologna a Rimini e potenziare il Servizio ferroviario metropolitano sulla direttrice Bologna-Imola. Ma quello che conta, orario alla mano, è cosa cambierà per chi prende quotidianamente il treno, in particolare per i pendolari che lo utilizzano per motivi di lavoro o studio. E che si tratti di «materia sensibile» l’hanno testimoniato le tante reazioni a caldo già alla notizia anticipata sul nostro sito web e sulla pagina Facebook di SabatoSeraSettimanale una decina di giorni fa.
L’impatto maggiore per la tratta Bologna-Imola arriverà dal maggior numero di treni, in parte Trenitalia e in parte Tper, che fanno fermate in tutte le stazioni, l’ideale metropolitana di superficie. Le corse del Sfm su questa tratta avranno la caratteristica del cadenzamento al minuto 18 di ogni ora per la partenza da Bologna e al minuto 08 da Imola, con rinforzi alla mezz’ora nelle fasce orarie più affollate, vale a dire quella del mattino e quella pomeridiana. Questo si traduce, come detto, in più treni.
La seconda modifica riguarda l”incremento del numero dei treni regionali veloci, con meno fermate e tempi di percorrenza più brevi, diretti a Rimini e Ravenna. Sempre con un occhio al nostro territorio, i passeggeri diretti da Bologna a Imola e viceversa troveranno un maggior numero di corse con una durata di 20 minuti anziché 30.
Ora si tratterà di vedere nella pratica se lo sforzo di rimodulare il servizio è funzionale e positivo come promette sulla carta. Snodo critico, ad esempio, potrebbero essere le coincidenze con il trasporto su gomma, gli autobus che assicurano i collegamenti tra le stazioni e i piccoli paesi della vallata o della pianura. E se per Imola i numeri presentano diversi vantaggi, nel ravennate si registra già la mobilitazione delle Amministrazioni locali. (m.t.)
Altri particolari nell”articolo completo su «sabato sera» del 6 dicembre