La Sacmi in Congo con il gruppo missioni Imola-Bukavu per sostenere il progetto «La scuola di Pietro»
La Sacmi in campo per i bambini congolesi del villaggio di Cireja, nel distretto di Kavumu. L’azienda imolese partecipa infatti al progetto «La scuola di Pietro», iniziativa di solidarietà intitolata a Pietro Venieri, il ragazzo imolese scomparso nel 2013 in un incidente stradale, che si prefigge l’obiettivo di realizzare una nuova scuola nel villaggio, per consentire ai bambini di completare il ciclo di studi primari.
La Sacmi ha scelto quest’anno di sostenere economicamente la costruzione di una nuova aula per i bambini, dopo le tre che sono state costruite a partire dal 2016. Inoltre, finanzierà vitto e alloggio per un anno a favore degli insegnanti della scuola di Cireja, che si trova nel territorio di Bukavu, uno dei più poveri del Congo, tra l”altro martoriato dalla guerra civile.
Il progetto «La scuola di Pietro», nato per volontà del gruppo missioni imola-Bukavu, in collaborazione con il Centro Kitumaini di Bukavu e la comunità religiosa «Les amis del Don Beppe», dovrebbe concludersi nel 2021 con la realizzazione di tutte e sei le aule necessarie per il completamento del ciclo scolastico primario, che in Congo dura sei anni.
«La scuola – racconta Stefania Batani, medico, volontaria dell’associazione Oratorio San Giacomo di Imola e mamma di Pietro, il ragazzo scomparso al quale la struttura è intitolata – è attualmente frequentata da oltre 220 ragazzi e c’è un grande sostegno da parte della comunità locale, in particolare delle donne. Dobbiamo ricordare che molti di questi bambini sono figli di stupri etnici; in questo senso, la scuola rappresenta uno strumento prezioso di supporto a un’intera comunità che deve anzitutto ricostruirsi una propria identità, attraverso nuove reti di solidarietà e di relazioni umane».
Per Sacmi, la scelta di sostenere “La Scuola di Pietro” si inserisce nel solco di azioni che la cooperativa ha svolto al fianco di enti, scuole e associazioni cittadine per sviluppare progetti di beneficenza sia nel territorio imolese che in campo internazionale. «Questo progetto è un’ulteriore testimonianza di come, attraverso gesti concreti, si possa restituire valore sociale al nostro agire economico che deve, anziktutto, andare a vantaggio della dignità della persona, a partire dai più deboli. (r.c.)