La Giunta Sangiorgi perde un pezzo, commenti e ipotesi dietro l”uscita di scena di Roi
Dunque Ezio Roi non è più l’assessore alla Legalità e alla Sicurezza del Comune di Imola. Dopo un weekend di voci, articoli di stampa, post social, la prima bufera attraversata dalla maggioranza imolese a 5 Stelle ha azzoppato la Giunta Sangiorgi, che ora si ritrova con un uomo in meno. Parliamo di prima vera bufera, anche se a dire la verità qualche turbamento si era già registrato: il repentino avvicendamento nella carica di capogruppo tra l’eletto della prima ora, Fabrizio Favilli (guarda caso il più fermo sostenitore di Roi) e l’attuale Valerio Giovetti, la nomina a capo di gabinetto di Nicoletta Folli in un primo momento annunciata ma poi tramontata, con la sindaca che rinuncia completamente alla figura del capo di gabinetto. Tutte partite gestite senza grossi strascichi, perlomeno pubblici.
Questa volta è andata diversamente. Le motivazione ufficiale viene dalle parole pronunciate da Roi nella conferenza stampa convocata, sempre in Comune, per annunciare le sue dimissioni: «Una differente visione della strategia politica da adottare per il governo della città di Imola sul tema sicurezza». Piuttosto fredda la replica della Sangiorgi con la rassicurazione sulla «totale comunione d’intenti con tutte le forze dell’ordine che presenziano il nostro territorio», che pare suffragare la versione di Roi.
Ma altri segnali fanno pensare ad una lettura diversa della vicenda e invitano a guardare alle pesanti critiche che da destra, dall’area Lega, da mesi vengono inviate all’indirizzo di Roi. In particolare il lungo monologo pubblicato sul proprio profilo Facebook dall’ex capogruppo Fabrizio Favilli, che pare invitare a guardare fuori dal Movimento 5 Stelle per trovare la genesi della vicenda. «Una parte della nostra giunta è sotto attacco costante dal punto di vista personale», scrive tra le altre cose Favilli. «Tra tutti, Ezio Roi è stato messo nel mirino per la sua delega alla sicurezza. Ezio – prosegue Favilli – sta toccando i nervi scoperti di un sistema che altri vorrebbero lasciare coperto. Un sistema che altri, compreso chi della sicurezza ne fa un cavallo di battaglia a livello nazionale (si, parlo del centro-destra), vogliono lasciare così com”è. Quello che l”assessore Ezio Roi ha fatto è stato innanzitutto di chiedere un tavolo di confronto con le forze dell”ordine: chiedere dati, chiedere numeri, e le motivazioni per cui i numeri a Imola sono così disastrosi in termini di reati, furti e danneggiamenti in primis. E da lì partire per trovare soluzioni congiunte. Magari si, chiedendo uno sforzo in più agli agenti… ma questo ora è necessario. Vi sembra qualcosa di sbagliato? Vi sembra che a Imola la situazione furti e danneggiamenti sia sotto controllo? È assurdo che la Lega si metta contro chi sta cercando di riportare la legalità e la sicurezza». Il giorno dopo, la condivisione dello stesso Roi sulla sua pagina, accompagnata da poche amare parole: «Per coloro che non sanno, invito alla lettura del commento di Fabrizio, assolutamente non suggerito da me in alcun modo. Credo che interpreti bene lo spirito del M5S a Imola e dei tempi nuovi».
Quasi un avallo all’ipotesi che dietro l’uscita di scena non ci sia altro che l’ingombrante presenza della Lega, alleata a Roma ma all’opposizione a Imola. Che la Lega non vedesse di buon occhio Roi lo dicono non solo le critiche piovute su di lui dai consiglieri del Carroccio nelle settimana scorse, ma anche la stessa dichiarazione a caldo post dimissioni del segretario imolese Marco Casalini: «Le tardive ma ormai necessarie dimissioni dell’ex assessore Roi aprono oggi le porte a nuovi scenari per la città di Imola». E ancora: «Quando Roi lamenta che la Lega doveva utilizzare gli strumenti istituzionali per porre delle domande, gli ricordo che quando è stato fatto sono arrivate sterili risposte che parevano più un contentino che una vera risposta». Ma stiamo parlando di una forza che, a Imola, sta all’opposizione e non è troppo tenera con chi siede tra i banchi della maggioranza e qui, invece, la si ritiene in grado di esercitare una certa influenza sulla prima cittadina e almeno su una parte della Giunta.
A questo punto sarà interessante capire come si risolverà il «vuoto» in Giunta, chi sarà il nuovo assessore e come saranno riassegnate le deleghe. Sarà un segnale per capire anche quali sono le posizioni dentro al Movimento e i rapporti di forza all’interno del gruppo consiliare. La vicenda Roi ha evidenziato forse un problema di tenuta nella maggioranza che governa la città?
Azzardata l’ipotesi che si stia preparando nella sostanza, se non formalmente, una riedizione del patto di governo romano giallo-verde (la Lega con i suoi voti ha portato alla vittoria i 5Stelle il 24 giugno a Imola ma senza apparentamento vero e proprio e finora si è sempre tenuta le mani libere su critiche e opposizione)? Forse non a caso Daniele Marchetti, consigliere comunale e regionale della Lega, si è affrettato ieri a comunicare di aver presentato un “suo pacchetto sicurezza” che porta “a livello locale i contenuti del Decreto Salvini, convertito recentemente in legge. Potenziamento della videosorveglianza, Daspo urbano, contrasto ai parcheggiatori abusivi e agli accattoni”. (l.a. m.t.)
Nella foto, da sinistra Ezio Roi e Manuela Sangiorgi nel momento dell”entrata in Giunta a luglio, a destra Daniele Marchetti (Lega Nord)