I primi bilanci del direttore dell”autodromo Roberto Marazzi: «Sopravvivenza a rischio se riduciamo le giornate»
Non è ancora trascorso un semestre dall’insediamento di Roberto Marazzi a direttore dell’autodromo Enzo e Dino Ferrari, ma è come fosse passato, considerando che da ora fino a marzo la pista andrà in letargo. Quindi è già tempo di bilanci sull’attività del più importante impianto sportivo imolese. Cominciamo da quelli personali del nuovo direttore. «Qui a Imola mi sono trovato subito a mio agio – ha detto Marazzi -. Ho legato bene sia col personale dell’autodromo che con le istituzioni. Con queste ultime ho instaurato buoni rapporti interpersonali, mirati a costruire qualcosa di importante».
Nessun problema dunque?
«L’unico è sorto con la nuova Amministrazione comunale, ed è relativo al numero di giornate rumorose che è stato ridotto da 60 a 57. Questo inciderà negativamente sulla nostra attività. Su quelle non rumorose il problema è legato al nuovo sistema di rilevazione fonometrica, più severo di quello applicato fino a luglio, che ci costringerà a limitare il numero di mezzi presenti contemporaneamente in pista».
Gira e rigira il problema maggiore resta sempre il rumore.
«Ovvio, considerando l’ubicazione della pista. Comprendo le lamentele delle persone che abitano in zona, infastidite dal sentire per ore macchine e moto che corrono. Ma d’altra parte è praticamente impossibile trovare una formula che consenta di mantenere in attività costante l’autodromo e nello stesso tempo preservare i residenti dal rumore. D’altra parte ridurre le 150 giornate di media all’anno, inferiori a quelle di Misano e Mugello, avrebbe ricadute pesanti sull’economia locale, e metterebbe in discussione la sopravvivenza stessa dell’autodromo. Noi comunque ci stiamo impegnando per migliorare la situazione. Ci siamo attivati alla ricerca di silenziatori che garantiscano la riduzione dei decibel e stiamo dialogando con le case automobilistiche che vengono a provare con macchine stradali che superano i livelli massimi di rumore, per vedere di contenerlo entro i nuovi limiti imposti».
Una valutazione sul bilancio generale.
«Sono arrivato il 4 giugno e i mesi estivi li ho dedicati soprattutto all’organizzazione del Mondiale di motocross, che stava procedendo un po’ a rilento. All’inizio non ho potuto concentrarmi come avrei voluto sulla programmazione per la prossima stagione. Che però a questo punto è impostata in maniera definitiva e attende solo l’avallo da parte dell’Amministrazione. Sono soddisfatto delle manifestazioni svolte finora. In particolare voglio sottolineare il successo del Mondiale di motocross, che ha avuto grande risonanza mediatica sia in Italia che all’estero. Anche la Superbike è andata molto bene, e stiamo già lavorando per la prossima edizione in programma l’11 e 12 maggio 2019. La vendita dei biglietti inizierà a breve. E in tal senso cercheremo di migliorare gli aspetti relativi al modo di acquistarli. In generale posso dire che l’attività dell’autodromo nel 2018 è stata positiva nel suo complesso. Ma lavoriamo per fare meglio il prossimo anno».
Nel 2019 Superbike e motocross confermati. Dobbiamo aspettarci delle novità?
«Per l’automobilismo stiamo trattando una importante competizione internazionale targata Fia da disputarsi in ottobre. Poi c’è il vintage, che avrà spazi importanti col Minardi Day ampliato rispetto alle precedenti edizioni, che durerà tre giorni dal 26 al 28 aprile; e con la rievocazione della 200 Miglia e della Coppa d’Oro in programma dal 3 al 5 maggio. Senza dimenticare che mercoledì 1 maggio ci sarà la commemorazione dei 25 anni dalla morte di Ayton Senna. Sarà una giornata corredata da manifestazioni di grande interesse storico. Gireranno anche due sue F.1, una delle quali sarà guidata da Emanuele Pirro». (Angelo Dal Pozzo)
L”articolo completo su «sabato sera del 29 novembre.
Nella foto (Isolapress): Roberto Marazzi, direttore dell”autodromo Enzo e Dino Ferrari
le riflessioni del direttore Roberto Marazzi si commentano da sole: basterebbe rileggere cosa si diceva quando le auto sostituivano i cavalli, per capire che stiamo arrivando al capolinea anche per la “musica” degli imolesi nostalgici…. Se ne facciano una ragione!