Calcio giovanile, cartellino verde per un Medifossa da fair-play. Il commento del direttore generale Cristian Moroni
Dimenticatevi per un attimo le brutture della «tentata» finale di Coppa Libertadores tra River Plate e Boca Juniors o, limitandoci a ciò che succede all’interno del rettangolo verde, simulazioni, colpi a palla lontana e altre miserie che troppo spesso danneggiano il mondo del calcio. Provate adesso a rifarvi la bocca con un piccolo gesto di sportività che fa ben sperare, soprattutto perché compiuto da ragazzini di 13 anni.
Il fatto risale alla grigia mattinata di domenica 18 novembre quando, durante la sfida tra Barca Reno e Medicina Fossatone, valida per il campionato Giovanissimi Interprovinciali, l’arbitro, sul punteggio di 2-0 per il Medifossa, ha assegnato il secondo rigore consecutivo ai giallorossi nel giro di 5 minuti. All’unisono i giocatori di entrambe le squadre dicono al direttore che il fallo è inesistente, ma questo non sente ragioni e convalida la decisione. «A quel punto il nostro rigorista, d’accordo coi compagni, si è diretto sul dischetto e ha calciato di proposito il rigore fuori dalla porta, rifiutando i vantaggi di una decisione palesemente ingiusta – spiega il direttore generale del Medicina Fossatone, Cristian Moroni -. Per noi si è trattato di un gesto di correttezza, che riteniamo debba essere abbastanza normale, ma la cosa si è sviluppata in modo da emozionare tutti i presenti, anche perché i ragazzini subito dopo si sono abbracciati. Insomma, è stato un bel momento. In serata quelli del Barca hanno raccontato sul loro sito la storia ed è partito il tam-tam mediatico, siamo stati contattati anche dalla Rai, la Federazione ha dato il cartellino verde della lealtà sportiva al ragazzo e venerdì scorso, a Bologna, lo ha premiato in occasione del sorteggio dei gironi del prossimo campionato Europeo Under 21, che si terrà in Italia. I Giovanissimi di quella squadra sono quasi tutti del 2005, nati e cresciuti col progetto di fusione che ci ha fatto diventare il Medicina Fossatone. C’è chi dice che è facile essere generosi quando vinci 2-0, ma io sono convinto che sarebbe stato lo stesso anche sull’1-1: per la società sono un orgoglio, un grazie agli allenatori e allo staff, bravi a trasmettere quella sportività che deve sempre essere alla base della nostra attività». (Alessandro Marchetti)
Nella foto: il giovanissimo del Medifossa che volontariamente ha sbagliato il calcio di rigore