A Ponte Rizzoli banda larga per otto aziende con la formula del finanziamento pubblico-privato
Lo stato della rete internet ozzanese ha compiuto un passo in avanti. Nella zona industriale di Ponte Rizzoli, cuore industriale del comune, otto aziende hanno deciso di contribuire con propri fondi per colmare il divario tecnologico che finora le ha tagliate fuori dalla rete di ultima generazione, quella in fibra ottica. «Oltre alla velocità di connessione è la sicurezza che preme ad un’azienda come la nostra» ha spiegato Daniele Bucci titolare di Hypertec Solution, studio tecnico di progettazione meccanica con sede in via Progresso capofila dell’iniziativa, in occasione della conferenza stampa di presentazione della conclusione del progetto lunedì 19 novembre. «Noi inviamo disegni nei cinque continenti – ha aggiunto Bucci – e avere la banda ultra larga significa lavorare al riparo da attacchi hacker. Molti dei nostri partner lo richiedono per la sigla degli accordi commerciali».
Il divario tecnologico, il digital divide per dirla all’inglese, è ancora una zavorra per molte aree produttive della nostra penisola. Ozzano non fa eccezione. Da qui l’idea partita da otto aziende che hanno impegnato 4.500 euro a testa per aggiungerli ai fondi regionali e portare fisicamente anche nelle aree della frazione ozzanese i cavi della fibra ottica. Oltre allo studio Hypertec, gli altri coinvolti sono Suzzi, Laco, Colkim, Gna, Dico, Andic-Mac e la Verniciatura Ozzanese, che «ora possono lavorare con la banda ultra larga, laddove prima non c’era connessione Adsl», ha precisato Lia Grandi, anch’essa socia di Hypertec.
Il modello di finanziamento pubblico-privato che ha reso possibile la realizzazione dell’intervento è contenuto nella legge regionale 14 del 2014 ed è stato attuato attraverso un accordo di programma siglato nell’aprile tra tutti i soggetti coinvolti, Comune di Ozzano compreso. «L’Amministrazione – ha spiegato l’assessore Giuseppe Rossi alle Infrastrutture digitali – ha favorito l’incontro tra privati e fornitori del servizio» cercando una strada per anticipare un intervento che le aziende chiedevano con forza da tempo. Come detto, la banda ultra larga è stata installata grazie al finanziamento congiunto pubblico–privato, che ha visto come attuatore la società Lepida Spa, il braccio operativo della Regione Emilia Romagna in fatto di sviluppo e consolidamento della rete.
L’infrastruttura è di proprietà del Comune, ma a tutti i soggetti contribuenti è stato dato un diritto d’uso. «L’estensione del servizio ad altre aziende è possibile, ma occorrerà prima creare un nucleo di potenziali aderenti di almeno cinque o sei soggetti che richiedano l’allaccio alla dorsale messa in opera» ha sottolineato Gianluca Mazzini direttore di Lepida Spa, in sostanza una «massa critica» che giustifichi economicamente l’intervento. Lepida non è nuova ad iniziative come quella di Ponte Rizzoli. «In tutta la regione ne abbiamo complessivamente 159, di dimensioni di solito più piccole rispetto a quelle della frazione ozzanese», ha proseguito Mazzini. (ti. fu.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 22 novembre
Nella foto un”immagine della conferenza stampa