Imola rinuncia alla prelazione sulle quote di Area Blu, via libera a Mordano. «L’obiettivo era cambiare il presidente»
Finalmente si è chiuso almeno uno dei fronti apertisi in tema di partecipate dopo il cambio di colore al vertice della Giunta imolese. Imola ha deciso di ritornare sui suoi passi e non eserciterà il diritto di prelazione sulle azioni di Area Blu Spa messe in vendita dalla provincia di Forlì – Cesena (un pacchetto pari allo 0,2105% cioè 2.895 azioni). Questo permetterà a Mordano di acquistarle, come era già sua intenzione, allo scopo di affidare alla società di via Mentana la gestione del semaforo e degli autovelox sulla Lughese; ogni azione costerà 5,18 euro, per un totale di 14.996,10 euro.
Ieri sera in Consiglio comunale l”assenso definitivo alla delibera, dopo l’annuncio del vicesindaco Patrik Cavina in Commissione Bilancio venerdì scorso. «Il nostro obiettivo era cambiare il presidente di Area Blu, cosa che è stata fatta, per questo avevamo approvato in luglio la delibera per esercitare il diritto di prelazione – ha motivato il vicesindaco che ha la delega alle Partecipate-, ma ora riteniamo che Area Blu possa essere utile anche ad altri Comuni del territorio».
A meno di un mese fa risale la nomina a presidente e amministratore delegato di Alessandro Ambrosini (che ha preso il posto del dimissionario Vanni Bertozzi) su indicazione della sindaca Manuela Sangiorgi, come previsto dallo statuto in virtù della maggioranza in capo agli imolesi (che possiedono 1.221.550 azioni, pari all’88,8090%). Gli altri soci di Area Blu sono ConAmi (37.429 azioni, 2,7212%), Città metropolitana di Bologna (33.418 azioni, 2,4296%), Provincia di Forlì – Cesena (ad oggi 33.418 azioni, 2,4296%), Castel San Pietro (20.051 azioni, 1,4578%), Medicina (13.565 azioni, 0,9860%), Circondario imolese (9.358 azioni, 0,6803%) e Dozza (6.684 azioni, 0,4859%).
In sostanza, la situazione si è sbloccata una volta sistemata la pratica del cambio di poltrone, ma non manca chi ci legge un riflesso della schiarita sul fronte del Consorzio Ami, dove proprio Mordano è stato tra coloro che hanno votato a favore del riparto delle riserve voluto da Imola. (l.a.)
Nella foto Patrik Cavina